16/09/2022 19:16


Dal Sogno alla Realtà

Sono trascorsi alcuni anni da quando scrissi circa la mia idea di Unione Europea, anni nei quali il nostro continente - e il mondo intero - hanno conosciuto accadimenti talmente sconvolgenti da rimettere in discussione molte delle cose in cui credevamo, o forse nelle quali ci avevano indotti a credere, spesso in perfetta buona fede ma ahimè con scarso senso della realtà, come purtroppo oggi siamo costretti a constatare. Non è facile dover ammettere di essere stati vittima di un grande inganno, le cui tragiche conseguenze - già oggi molto evidenti - minacciano di diventare catastrofiche anche prima di ciò che si teme. Purtroppo è spesso più facile ingannare le persone che convincerle di essere state ingannate, tuttavia per quanto mi riguarda la disillusione l'ho raggiunta in modo totalmente autonomo, unicamente sulla base dell'evidenza che quella Europea non è di fatto una unione ma solo una specie di alleanza tecnocratica economico-finanziaria totalmente priva di una visione comune; una costruzione fallace nella quale l'avere adottato una moneta unica si è rivelato essere un ulteriore problema anziché una soluzione. L'Europa che volevo era ... (leggi tutto)

17/01/2019 12:50


To Brexit or Not To Brexit ?

Il referendum con cui l'Inghilterra decise di staccarsi dall'Unione Europea, con un margine di vittoria del Leave relativamente ridotto, non poteva che produrre nella società e nella politica di quel Paese la situazione convulsa alla quale stiamo assistendo, situazione che al momento non sembra avere chiare prospettive di soluzione, e la mia opinione sulla Brexit è ben descritta in questo articolo, che vorrei avere scritto io.

Il Regno Unito (che mai come in questi ultimi mesi si sta rivelando non poi così unito), e in particolare l'Inghilterra, dopotutto non è mai stato convintamente parte della UE e quindi non c'è di che meravigliarsi. Probabilmente gli Inglesi non hanno mai capito che per fare una unione, qualunque unione, ognuna delle parti deve essere disposta a rinunciare a qualcosa per avere qualcosa in cambio. Se si vuol solo prendere ma senza dare non funziona; e questo non vale solo per l'Inghilterra, ma anche per ... (leggi tutto)

26/11/2018 00:31


L'Europa che voglio

Il periodo che siamo vivendo non sembra proprio essere dei più felici per quella grande e ambiziosa costruzione che va sotto il nome di Unione Europea. Una costruzione fiaccata da molti mali, i principali dei quali sono uno scarso livello di democrazia nelle istituzioni che la governano, un rigore finanziario tale da risultare asfissiante e recessivo, l'esposizione ad una pressione migratoria senza precedenti rispetto alla quale ogni Paese Europeo procede in ordine sparso, e altro ancora. Non sorprende quindi se in un simile scenario stiano montando le tentazioni di abbandonare tutto, Euro compreso, e di tornare ai vecchi Stati nazionali e alle loro monete. Ma per i molti che la pensano così, molti altri - che io sono convinto rappresentino ancora la maggioranza - continuano a pensarla in modo opposto, o quantomeno il loro essere critici vuole in fondo dire non che non vogliano più l'Europa, ma che vogliono un'Europa diversa. Probabilmente la stessa Europa che ... (leggi tutto)

05/04/2015 16:02


La sconfitta di una religione

Non ci sono diversi Dei, c'è un solo Dio, ma ci sono modi diversi per onorarlo, così come per disonorarlo. Una religione imposta con le armi è una religione che ha perso il proprio rapporto con Dio, e quindi è una religione sconfitta. Questo è vero oggi per l'Islam come lo fu per il Cristianesimo in tempi passati. Una religione che si fa legge è una religione che ammette il proprio fallimento. Così come il Cristianesimo si salvò dall'estinzione grazie al chiarimento del rapporto fra fede e società, se l'Islam non vuole uscire perdente dalla Storia esso deve saper recuperare una dimensione esclusivamente spirituale, abbandonando l'arroganza di parlare in nome di Dio attraverso leggi fatte da uomini; uomini che operano per allontanare Dio dall'Uomo, impossessandosi del diritto esclusivo di mediazione fra i due e avocando a sé il potere di uccidere altri uomini in nome di Dio; di uccidere Dio in nome di Dio.

18/12/2014 20:13


Il peggiore dei crimini

Hanno ucciso Dio, in nome di Dio. Ma davvero pensano che Dio li possa premiare per ciò che hanno fatto? E lo hanno fatto sapendo che di lì a poco sarebbero morti essi stessi, senza più il tempo per pentirsi di ciò che stavano per fare. Chi uccide Dio in questo Mondo non potrà trovarlo nell'altro Mondo: là troverà solo il buio senza fine, la notte dell'anima.

12/12/2014 23:43


Sciopero generale

E` passato tanto tempo dall'ultimo post, non certo perché non vi fossero cose da scrivere ma semmai per il contrario: ve n'erano e ve ne sono troppe, quello che manca è il tempo per scriverle.

Oggi una parte delle organizzazioni sindacali ha portato in piazza molte migliaia di persone per protesta conto il Jobs Act in approvazione da parte del Governo di Matteo Renzi.

Esattamente vent'anni fa, nel 1994, il primo Governo Berlusconi, forte di una ampia maggioranza, disse che bisognava riformare il sistema pensionistico e il mercato del lavoro. Immediatamente i sindacati e la Sinistra gli rivoltarono contro la piazza, in breve tempo la Lega Nord si sfilò e il Governo cadde.

Oggi, a vent'anni di distanza, Matteo Renzi sta cercando di affrontare quegli stessi problemi, ed oggi come allora i medesimi soggetti sono scesi in piazza per protestare. Gli stessi soggetti che all'epoca avevano impedito ogni vera riforma in tema di lavoro e pensioni oggi si ritrovano nuovamente in piazza, con sempre meno lavoro, sempre meno pensioni e sempre più tasse patrimoniali da pagare, e da pagare a prescindere da ciò che uno guadagna, magari per una casa già gravata da un mutuo che non si riesce più a onorare perché si è senza lavoro.

Abbiamo sprecato vent'anni, due decenni in cui ... (leggi tutto)

28/11/2013 23:06


Fuori tre

Con la decisione di far decadere Silvio Berlusconi dalla carica di parlamentare si va rafforzando sempre più il gruppo di coloro che fanno politica al di fuori del Parlamento. Fuori uno con Beppe Grillo, fuori due con Matteo Renzi, e ora fuori tre con Silvio Berlusconi. Non certo senza differenze fra questi, poiché Grillo se ne sta fuori per (saggia) scelta, Renzi è fuori ma non vede l'ora di entrare, e Berlusconi è stato messo fuori suo malgrado. Tuttavia, per quanto riguarda quest'ultimo in particolare io penso che sia più un bene che un male, perché ora egli è meno ricattabile e potrà dedicarsi più liberamente al rafforzamento della propria leadership e alla guida della rinata Forza Italia, che grazie a questa vicenda non potrà che vedere allargata la propria base di consenso, e determinando con ogni probabilità un inedito (quanto involontario) "asse" fra Forza Italia e M5S su alcune questioni. Del resto, vista la sempre minore popolarità di cui gode il nostro Parlamento presso il Paese, lo starne fuori può solo aiutare ad acquisire credibilità e consensi, come il Movimento Cinque Stelle è lì a dimostrare, puntando (giustamente) il dito su chi sta dentro molto più per un senso di attaccamento alla poltrona che non di amore per il Paese. Fra costoro rientrano a pieno titolo gli esponenti del cosiddetto Nuovo Centrodestra, auto-condannatisi all'irrilevanza politica e alla subalternità alla Sinistra, la cui unica speranza in caso di future elezioni è che la rinata Forza Italia sia disposta a riprenderseli, pena una "evaporazione" numerica del tutto simile a quella toccata a Scelta Civica.

20/09/2013 15:11


Un grande leader

Se mi venisse chiesto quale fra le figure di spicco del momento è quella che esprime il più alto grado di leadership e di carisma, non avrei esitazione a rispondere che quella figura è Papa Francesco. In lui io vedo quella riconciliazione fra fede e ragione di cui il mondo di oggi ha un estremo bisogno, un fatto che a mio avviso fa di questo Papa un punto di riferimento per tutti, credenti e non, cristiani e non. Prima il Vangelo, e poi la dottrina, dice Francesco, rivolgendosi a un mondo in cui si applica molto spesso il principio contrario.

27/06/2013 19:31


Saldi invariati

Dopo mesi di grandi proclami da parte del Governo in fatto di crescita, di posti di lavoro e quant'altro, ero curioso di sapere che cosa si sarebbero inventati per cercare affrontare finalmente la realtà, cioè lo sviluppo che manca, il debito pubblico che non cala, le tasse che aumentano, e il lavoro che se ne va. La risposta è arrivata oggi: anche questa volta non si sono inventati niente.

Spesso in Italia le montagne partoriscono topolini, ma stavolta siamo andati oltre: il topolino (la sospensione temporanea di IMU e IVA), appena nato se lo è già mangiato il gatto (l'aumento degli acconti IRPEF, IRES e IRAP). La parola "acconto" poi è davvero esilarante (anche se in realtà c'è di che piangere), perché è superiore all'importo del totale.

Purtroppo i problemi dell'Italia ormai sono tali e tanti che è davvero difficile immaginare come un Governo fondato su una qualche base di consenso (in verità sempre più esigua) possa affrontarli efficacemente. Quando non solo non si riducono le tasse, ma al più se ne posticipano (di poco) alcune, e solo a condizione di anticiparne altre al fine di mantenere i "saldi invariati", di invariato resta solo il segno della derivata prima della curva fiscale e della curva dell'occupazione: positivo il primo e negativo il secondo."Il gioco delle tre tasse", titola simpaticamente il quotidiano "Libero", in una delle rare occasioni in cui io trovo simpatico un titolo di quel giornale.

Parafrasando il romanzo "Il Gattopardo", con questo ennesimo "fare di tutto per non fare nulla", nel Governo guidato da Enrico Letta saranno tutti contenti: il centrodestra perché potrà dire di avere fermato l'aumento dell'IVA, il centrosinistra perché potrà dire di avere incentivato "la ripresa" (che nessuno vede, tranne loro), ed entrambi gli schieramenti potranno far valere i rispettivi "meriti" alle prossime elezioni. Perché non è il bene del Paese ciò che sta a cuore a queste forze politiche, ma i voti, quelli dei fessi che nonostante tutto continuano a darglieli. Ma ho l'impressione che non durerà ancora a lungo.

11/04/2013 08:11


L'unica speranza per l'Italia

Viste le condizioni in cui è ridotto il Paese, in un precipitare verso il basso di cui non si vede la fine ma solo una continua accelerazione, l'unica speranza per l'Italia è il Movimento Cinque Stelle. E` certamente una speranza non priva di rischi, ma pursempre una speranza. Ed è sempre meglio una speranza, anche se con molte incognite, che la certezza di uno schianto probabile e definitivo. Ma affinché questa speranza possa rimanere tale il M5S dovrà sapersi mantenere fedele alla propria impostazione, senza quei cedimenti e quei compromessi che la vecchia politica vorrebbe, e una parte del Paese sembrerebbe disposta a concedere (nonostante tutto). O la va, o la spacca. A meno che il 2013 ci porti significativi miglioramenti, ma al momento tutto lascerebbe intendere il contrario, visto che continuano a mancare i presupposti.