Francobolli d'Agosto
E` ormai diventata una tradizione: in Agosto, mentre i più si godono le agognate ferie sotto l'ombrellone, approfittando del generale calo di attenzione il nostro parlamento sfodera vere e proprie perle legislative: l'ultima in ordine di tempo è questa.
Che dire, penso che tutto ciò che (di male) si poteva dire sia già stato detto sui vari siti e blog in rete, non appena la notizia si è diffusa. Se in passato ci hanno sempre raccontato che l'allergia verso la libertà di espressione era propria dei regimi dittatoriali, uno dei tanti meriti della rete è l'avere fatto emergere come in realtà questa patologia sia molto diffusa anche fra coloro che governano le nostre democrazie malate. Il potere e gli affari non tollerano interferenze e le combattono con tutti i mezzi a disposizione; se da un luogo all'altro i mezzi (per fortuna) cambiano, i fini si somigliano alquanto.
Immagino che quando il rumore della protesta si sarà fatto assordante tutti cercheranno di correre ai ripari, come qualcuno ha già cominciato a fare. Staremo a vedere, ma intanto questa possiamo archiviarla insieme alle tante già viste, come l'idea di mettere il francobollo sulle e-mail, quella di togliere dal web le parole considerate pericolose, l'introduzione del reato di detenzione abusiva di strumenti informatici (sic!), e così via a colpi di tecno-fobia legislativa, in un susseguirsi di tentativi censori accolti tra i fischi e finiti in un fiasco. Continuo a ritenere che un 5% di parlamentari buoni ci sia, ci debba essere, ma mi chiedo dove fossero quando quest'altra bella trovata è stata votata (ah, già, erano al mare).
Non mi resta che concludere rimandando a questo ormai storico documento, solo apparentemente provocatorio, che ben sintetizza quanto poco chi ci governa abbia compreso la natura della rete; o forse no, forse lo hanno capito e stanno cercando di tappare la falla ?
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