Il sonno della Ragione
Fra le principali notizie battute oggi da giornali e TV vi è la rinuncia da parte del Papa a tenere un discorso presso l'Università La Sapienza di Roma in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, a seguito delle polemiche e delle manifestazioni generate da una parte del mondo accademico e politico.
Non è mia intenzione , né avrei le capacità per farlo, intervenire a difesa di Papa Ratzinger e della Chiesa Cattolica che egli rappresenta, Chiesa rispetto alla quale io stesso avrei non poche critiche da esprimere. Tuttavia ritengo che quanto è accaduto sia un fatto grave, un episodio di intolleranza oscurantista, tanto più grave in quanto maturato nell'ambito di quello che dovrebbe essere il Tempio della Ragione e della razionalità, cioè la più importante Università italiana. Mi chiedo quale genere di ``pensiero illuminato'' e di coscienza critica potranno infondere nei loro studenti quei docenti che si sono resi promotori di questo atto di censura ideologica. Indipendentemente dalle riserve, anche profonde, che si possono nutrire nei confronti di un capo spirituale, sia egli Cristiano, Islamico, Buddista o di qualsiasi altra grande religione, l'impedirgli di parlare significa innanzi tutto essere contro il dialogo, e chi è contro il dialogo è contro la pace. Diceva Voltaire: `` Non condivido quello che dici ma darei la vita perché tu possa dirlo'', ma pare che per alcuni i quattro secoli che ci separano da Galileo e da Cartesio siano passati invano.
Bene ha fatto il Papa a rinunciare, lasciando ai suoi oppositori quell'amaro senso di vittoria che ha tanto il sapore di una sconfitta: la sconfitta di quel pensiero laico ed illuminato che non di rado vede proprio la Chiesa fra i suoi principali detrattori. Bel risultato, non c'è che dire.
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