23/10/2007 00:33


Halloween

Oggi le agenzie hanno battuto la notizia della conclusione del lungo braccio di ferro iniziato nel 2004 fra la Commissione Europea e Microsoft in materia di antitrust. Purtroppo, ciò che le medesime agenzie definiscono come una vittoria dei consumatori ed una sconfitta del gigante del software è in realtà probabilmente l'opposto: ciò che si profila è l'ulteriore rafforzamento dello strapotere di Microsoft in Europa, attraverso l'uso strumentale dei brevetti usati come arma legale di regolazione del mercato e di distorsione della libera concorrenza. La stessa Microsoft ha dichiarato senza mezzi termini in più occasioni le proprie intenzioni.

Del resto, il tentativo della Commissione Europea di porre un limite a questo strapotere è stato a mio giudizio male impostato sin dall'inizio: la richiesta perentoria di fornire ai concorrenti le informazioni tecniche su come creare prodotti compatibili con la piattaforma Windows, la multa a molti zeri per ogni giorno di non ottemperanza e il divieto di includere nativamente alcuni componenti strategici nel sistema Windows sono state misure sbagliate, oltre che inutili, perché non sono quelle sanzioni, né il modo in cui oggi Microsoft ha accettato di ottemperare alle richieste, che potranno impedire a quest'ultima di imporre anche in Europa il proprio monopolio a suon di cause per violazione di brevetto.

L'unica misura realmente efficace - che non è stata presa - sarebbe stata quella di chiarire una volta per tutte, in modo inequivocabile per qualsiasi tribunale chiamato a giudicare, che in Europa il software, al pari di un romanzo o di una canzone, non è brevettabile per nessuna ragione, in nessuna forma né in alcuna misura, ma sempre e solo soggetto a copyright. E non solo il software ``in quanto tale'', frase sibillina che di fatto non ne impedisce la brevettazione a tutto campo, ma il software tout court, comprese le componenti software di invenzioni altrimenti brevettabili, i formati di memorizzazione dei dati ed i protocolli di comunicazione, rendendone così legalmente possibili le reimplementazioni originali. Questo, e non le multe o l'imposizione della vendita di un sistema Windows ``mutilato'', avrebbe rappresentato la migliore strategia per costringere Microsoft ad affrontare la partita europea senza carte truccate e in condizioni di parità con i propri concorrenti, primi fra tutti i sempre più numerosi programmatori ed aziende che sviluppano software di tipo Open Source, un modello economico innovativo che potrebbe portare l'Europa ad imporsi come protagonista nel settore informatico su scala globale, una possibilità sulla quale l'accordo di oggi getta una pesante ipoteca. E che Microsoft brevetti il software, in violazione delle leggi europee e con la complicità dello European Patent Office, non solo è un fatto noto ma viene anche ufficialmente dichiarato dalla stessa Microsoft.

Affinché vi possa essere vera concorrenza nel settore informatico non occorre che Microsoft paghi multe salate, che fra l'altro sono poca cosa per lei, che distribuisca prodotti ``azzoppati'' o che fornisca le pur utili specifiche tecniche che descrivono i formati dati ed i protocolli di comunicazione che l'azienda utilizza nei propri prodotti. Quello che serve è la possibilità di studiare liberamente e legalmente quei formati, cosa che ogni programmatore sa fare benissimo da solo, e di realizzare prodotti che parlino la stessa lingua; così pure come occorre avere la certezza legale che un proprio formato, protocollo o algoritmo, sviluppato in piena autonomia ed originalità, non rischi di violare uno o più brevetti di altri, cosa estremamente frequente in un campo complesso ed altamente incrementale come quello dello sviluppo di software. Proprio il genere di possibilità che con l'accordo odierno fra U.E. e Microsoft sembra sfumare.

Mancano pochi giorni ad Halloween, ed il fatto che gli eventi che sto commentando avvengano ora ha un che di sinistro. Accadeva infatti in questi stessi giorni, nell'ormai lontano 1998, che Microsoft identificasse nel modello di sviluppo Open Source il nemico da sconfiggere, e fu allora che iniziò una guerra in cui i fatti di oggi rappresentano per Microsoft una battaglia vinta, non persa. Certo, una battaglia non è la guerra, ma anche Waterloo e Stalingrado erano battaglie ...

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Scritto da Carlo Strozzi | Permalink

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