L'attuale governo presieduto da Mario Monti, e sostenuto tanto dalla ex-maggioranza quanto dalla ex-opposizione, passando per il centro, in una ammucchiata parlamentare di proporzioni forse mai viste nemmeno durante la Prima Repubblica, continua imperterrito nella sua opera di demolizione di quel poco di benessere che rimane nel nostro Paese. Quella di Monti non è una "medicina amara", come lo stesso Monti l'ha definita, ma è la medicina sbagliata, un veleno che sta stroncando il Paese senza risolverne i reali problemi, ed anzi aggravandoli. Non v'è ripresa senza sviluppo, e non può esservi sviluppo in presenza di un livello di tassazione come quello a cui siamo giunti. Non v'è ripresa senza ottimismo, e non può esservi ottimismo in un Paese ormai in ginocchio, nel quale l'identità nazionale ed il senso di appartenenza sono stati annientati da rendite di posizione di ogni tipo e da una classe politica interamente dedita ad un frenetico quanto impunito "arraffa arraffa", il tutto sorretto a suon di tasse sempre più insostenibili e pagate in massima parte da una classe media ormai ridotta al lumicino. Non occorre avere insegnato Economia presso prestigiosi atenei per capire queste semplici correlazioni fra le cose. Purtroppo la gravità della situazione è ormai tale da non poter essere risolta con una cura blanda, ancorché di segno diametralmente opposto a quella praticata da Monti. Tanto più si prosegue sulla via tracciata dal presente governo e da chi lo sostiene, e tanto più la cura per salvare il Paese dovrà poi essere drastica, dolorosa, e dall'esito incerto. Purtroppo le ambiziose dichiarazioni di intenti pronunciate dallo stesso Mario Monti all'atto dell'insediamento sono rimaste, appunto, dichiarazioni. A parziale discolpa di Monti va detto che egli non è realmente libero di fare ciò che forse vorrebbe fare, ma è pesantemente condizionato dai (vecchi) partiti che lo sostengono, ossia PDL, PD ed UDC, che sono i veri responsabili di questa situazione. Le poche cose che egli riesce a fare sono quelle che gli lasciano fare, e quindi la teorica minore necessità di consenso di un governo tecnico rispetto al varo di misure impopolari non può trovare attuazione. In altri termini, se un governo non dipendente dal consenso potrebbe in teoria essere quello giusto nell'attuale situazione Italiana, nel caso di specie non c'è neppure questo vantaggio. In ogni caso, le pochissime cose fatte dal governo Monti verso la giusta direzione vengono più che annullate dalle molte altre di segno opposto fatte dallo stesso governo. I provvedimenti necessari per uscire dal pantano in cui ci siamo venuti a trovare sono comunque impopolari. Ma un conto sono misure impopolari in cambio di una prospettiva, se non altro per i nostri figli, ed un altro sono le misure impopolari e basta, le uniche che questo governo sembra in grado di varare. La "medicina amara" sarebbe ben altra, se la si volesse somministrare pur di guarire il paziente; invece a quanto pare si preferisce sopprimerlo.