Tanto, tanto tempo fa, quando avevo forse undici o dodici anni, mi nacque quella che sarebbe poi rimasta la mia grande passione per tutta la vita: quella per l'elettronica, ed in particolare per la radio. La fase acuta ebbe inizio quando un radioriparatore della zona seppe da mio padre di questa passione e gli diede un vecchio kit elettronico, peraltro incompleto, da consegnarmi. Si trattava di un vecchio oscilloscopio per bassa frequenza, con banda passante di 1 MHz e con un corpo di lamiera verniciata di nero, che faceva parte del materiale pratico di un corso per corrispondenza di riparatore Radio/TV della Scuola Radio Elettra. L'apparecchio, che io ricevetti intorno al 1972, risaliva verosimilmente alla fine degli anni '50 o ai primi anni '60, e quindi naturalmente era a valvole. A parte il fatto che non c'era tutto quello che sarebbe stato necessario per costruirlo completamente, era di una complessità assolutamente spropositata per un bambino di undici anni, che non disponeva ancora neppure di un saldatore a stagno, né di un tester! A questo aggiungiamo che un apparato di quel genere contiene anche circuiti ad alta tensione, che possono essere piuttosto pericolosi se non costruiti a regola d'arte . Ad ogni modo io ero entusiasta di quel regalo, e presi a leggere avidamente le dispense che spiegavano passo per passo come costruirlo, evidentemente non rendendomi conto non solo di che cosa fosse realmente (il riparatore se l'era cavata dicendo: "è una specie di TV"!), ma soprattutto che si trattava di una impresa impossibile se come saldatore si usava un coltello arroventato sul fornello a gas della cucina di mamma! Vabbé che i capicorda di ancoraggio dei fili erano belli grossi, ma la probabilità che qualche saldatura facesse contatto era prossima allo zero. E infatti il primo collaudo parziale fra quelli previsti dal corso (davvero ben fatto) fallì miseramente. Al che i miei genitori, mossi a compassione e nonostante le finanze di famiglia fossero davvero scarse, mi diedero i soldi per acquistare un vero saldatore. Mi sembrava di aver toccato il cielo con un dito! Smontai di nuovo quel poco che ero riuscito a montare con il vecchio "metodo", rifacendo tutte le saldature, e questa volta il primo pezzo del "coso" funzionava come da manuali! Fantastico! Dispensa dopo dispensa, e nonostante i miei undici anni, arrivai a mettere insieme tutto quello che c'era, salvo poi dovermi fermare, molto a malincuore, constatato che non c'era tutto quello che sarebbe servito per completare l'opera .
Comunque quell'esperienza fu il vero e proprio "detonatore" di questa grande passione, tant'è che entro il 1974, a soli tredici anni, avevo già conseguito il diploma per corrispondenza in Elettrotecnica della medesima Scuola Radio Elettra, con tutte le realizzazioni pratiche e le prove teoriche previste dal corso. Mia madre, che mi mandava a lezione di chitarra classica forse immaginando per me un futuro di musicista, constatato che mentre lei era al lavoro io "bigiavo" le lezioni di chitarra per correre a casa e dedicarmi alle bellissime costruzioni previste dal corso, gettò la spugna, e pochi mesi dopo avevo già costruito anche un fantastico (e costoso per le finanze familiari) Analizzatore Elettronico, anch'esso a valvole e sempre di Scuola Radio Elettra, uno strumento indispensabile per "fare sul serio" nel mondo della radio e dell'elettronica.
E così iniziò quella passione che mi avrebbe accompagnato per tutta la vita, sebbene il mio lavoro sarebbe poi stata l'informatica.
Intorno al 1975, quando anche in Italia si ebbe il "boom" della Citizen Band (i CB, che come quasi tutte le cose era nata in America diversi anni prima), anch'io mi comprai un "baracchino", e forte della mia passione per l'elettronica ed in particolare per le valvole, anche se si era ormai da un pezzo nell'epoca dello "stato solido", usando il telaio di una vecchia TV mi costruii addirittura un amplificatore di potenza lineare da circa 300 watt di uscita. Considerando che il limite legale erano 5 watt, ero ampiamente fuori da ogni regola! Fra l'altro, all'epoca i miei genitori avevano un contratto dell'energia elettrica di 1 KW massimo (all'epoca era lo standard, e con 3 KW si veniva considerati utenti "industriali"!), e siccome un amplificatore lineare di 300 watt ne assorbe circa 900 di alimentazione, quando trasmettevo con il CB in casa non si poteva tenere accesa neppure una lampadina, sennò saltava tutto!
Ricordo poi che per le operazioni "mobili" avevo attrezzato la mia Lambretta Lui 50, di colore azzurro, comprata di terza o quarta mano, installandovi una antenna veicolare per i 27 MHz ed una batteria da 12V da automobile posizionata sulla pedana, fra le gambe! Il "baracchino" lo tenevo a tracolla, con una cinghia. Insomma, andare in giro in quelle condizioni richiedeva un discreto senso dell'equilibrio, oltre che una buona dose di incoscienza! Ma a quattordici anni si fa questo ed altro.
Poi sono "diventato grande", ma questa è un'altra storia