15/04/2011 10:17


Federalismo

L'Italia è lunga 1500 chilometri; se la si girasse sotto sopra si arriverebbe in Scozia, passando per Svizzera, Germania, Belgio, Olanda e Inghilterra, senza contare l'ulteriore frammentazione interna dei suddetti Stati, con la Svizzera divisa in cantoni, la Germania in Lander, il Belgio in Fiandre e Vallonia, l'Inghilterra in Galles e quant'altro (con buona pace di qualsiasi tentativo di costruzione comune che contenga la parola "unione"). Ma siamo proprio sicuri che se gli altri sono come sono pur occupando archi di latitudine ben minori del nostro, l'Italia invece possa essere considerata un'unica entità, e non piuttosto un contenitore di regioni con caratteristiche, mentalità ed esigenze anche molto diverse ? Prima quindi di proseguire sulla via di una troppo frettolosa unione europea (un progetto che comunque dovrà continuare) iniziamo con il realizzare una vera "unione italiana", più sostenibile di quella che venne fatta a fucilate nel 1861 e che non ha mai funzionato (per nessuno), una unione in cui il modello federalista non sia visto rozzamente come la separazione del Nord dal "terùn", ma sia lo strumento per rendere ciascuno maggiormente libero e responsabile rispetto alla gestione amministrativa, economica e fiscale della propria parte di territorio. Non si tratta di dividere a fucilate quello che (a fucilate) venne unito, ma di organizzarci in altro modo per vedere se così può funzionare. Perché così com'è oggi non funziona. Se lo ha fatto la Svizzera, perché non dovremmo poterlo fare noi ? Ah, dimenticavo: il "fare ordine" significa anche fare in modo che coloro che rappresentano i cittadini in Parlamento e nelle istituzioni siano persone serie e credibili; la pretesa che siano anche adamantinamente oneste è forse eccessiva, accontentiamoci della serietà.

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Scritto da Carlo Strozzi | Permalink

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