Piazza Fontana, Piazza della Loggia, l'Italicus, Bologna, il Rapido 904, Capaci, via D'Amelio, via dei Georgofili, e le tante altre. Oggi Brindisi. Non so davvero cosa dire, se non piangere per la povera Melissa, vittima incolpevole come le altre, stroncata nel fiore dell'età, come un uccellino abbattuto alle prime sue uscite dal nido. Assassini. Vigliacchi. Maledetti. Possano gli occhi di Melissa guardarvi attraverso gli occhi dei vostri figli e nipoti per il resto dei giorni che vi rimangono da vivere su questa Terra.
Non sappiamo chi abbia commesso un simile gesto, né il perché, né se la matrice di questa strage sia riconducibile alle altre che ho citato. Ma non posso non pensare che se personaggi come Riina, Provenzano ed altri come loro hanno avuto il potere che hanno avuto, non sia stato perché qualcuno più potente ha concesso loro di averlo e di mantenerlo per lungo tempo. Così come fu per altri prima di loro, e certamente per altri ancora che sono venuti dopo e che anche oggi colpiscono, come l'attentato di Brindisi farebbe pensare. Così come non possiamo ignorare che, per le stragi che ho citato, i processi di ricerca della verità siano durati decenni ed abbiano portato tuttalpiù, nei casi migliori, ad individuare gli esecutori, ma mai i mandanti.
L'Italia sta attraversando un momento di particolare fragilità e questo potrebbe non essere una semplice coincidenza, qualcosa di non collegato alla situazione attuale del Paese, anche per i "simboli" che esso ha colpito: una scuola intitolata a Giovanni Falcone, nel giorno dedicato alla commemorazione del ventennale della strage di Capaci. La mano che ha innescato l'ordigno può ben essere mafiosa, ma chi ha armato quella mano potrebbe stare, ancora una volta, altrove e più in alto. Con questo non intendo insinuare un coinvolgimento diretto delle Istituzioni dello Stato, non ho alcun elemento per pensarlo e non mi sembra logico neppure prendere in considerazione l'ipotesi. Però in questo attentato, come in molti altri, la sensazione è che l'origine vada cercata in un "sottobosco politico-mafioso", in quello che qualcuno a suo tempo definì un "mondo di sotto", i cui intrecci rendono questi fatti non del tutto disgiunti da pezzi dello Stato; pezzi deviati, di cui le varie Mafie sono spesso parte in misura più o meno grande, e che possono essere "attivati" all'occorrenza, ad esempio attraverso interconnessioni di tipo Massonico fra "poteri occulti", per influire sui destini di Paesi democratici in nome di grandi interessi planetari. In un Paese come l'Italia, che ha quasi sempre avuto governi democraticamente "deboli", i suddetti intrecci possono venire messi in moto con particolare efficacia, poiché chi li muove può esercitare un potere più grande di quello delle Istituzioni democraticamente elette, spesso costringendo queste ultime a "scendere a patti".
Un modo per cercare di mettere la nostra Democrazia in grado di difendersi sarebbe quello di eliminare una volta per tutte il Segreto di Stato, che spesso è stato opposto alla ricerca della verità da parte della Magistratura e di altre Istituzioni. Se ciò venisse fatto, io credo che molte convinzioni infuse ad arte nei cittadini circa le matrici di questi fatti verrebbero meno, e qualche reale spiraglio di luce potrebbe finalmente illuminare la verità.
Tornando all'attentato di Brindisi, in effetti una anomalia sembra esserci rispetto ad altre vicende del genere, ed è il tipo di ordigno usato, cioè bombole di gas anziché tritolo. Questo è certamente un fatto insolito, che lascia aperto uno spiraglio circa il fatto che per una volta la matrice non sia cospirazionista. Ma anche questo dettaglio potrebbe essere stato studiato ad arte, vedremo come si evolveranno le indagini.