Votare o non votare ?
Prima o poi, pare nella prossima Primavera, gli Italiani verranno chiamati alle urne per dare al Paese un nuovo governo, che si spera sia veramente nuovo, e che sia finalmente un governo politico, dopo la fase di "democrazia sospesa" rappresentata dal governo tecnico di Mario Monti (un governo tecnico che al di là di restituire forse una certa credibilità al Paese sulla scena internazionale, di grandi riforme "tecniche" mi pare ne abbia fatte davvero poche, mentre di tasse ne ha messe tante). Con una sfiducia ormai totale nel sistema dei partiti, molti Italiani stanno considerando la possibilità di non recarsi al voto, o di non votare per nessuno. Se la Sicilia anticipa le prospettive nazionali si annuncia un forte astensionismo. Da parte mia auspico che, nonostante tutta la sfiducia e la delusione che è così palpabile nella gente, a votare ci si vada, e in tanti. L'andarci significa, se non altro, un voler mettere i propri problemi in comune con quelli degli altri; il non andarci significa rassegnarsi a tenere i propri problemi tutti e solo per sé.
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