APRILE 2021

Complessivamente freddo ma con sbalzi da record

*tmax sottostimata il giorno 3

L'inizio è contraddistinto da un caldo anomalo che ha pochi precedenti per questo mese. Le massime dei primi due giorni sono di +27,2 e +27,4, valori tipici di giugno. Ma, come dice il proverbio "aprile non ti scoprire", la veste estiva viene presto sostituita con una invernale: dopo un primo moderato calo termico a causa di venti di Bora manifestatosi per Pasqua, una nuova e ben più fredda massa d'aria artica si getta sull'Europa occidentale trovando l'opposizione delle Alpi, e andando pertanto a colmare la lacuna barica presente in Pianura Padana tramite una forte ventilazione. Nel dettaglio, durante la mattinata del giorno 6 un impetuoso favonio spazza il nord ovest con raffiche sui 40 km/h permettendo così alla massima di portarsi agevolmente fino a +17,1 gradi mentre l'umidità relativa crolla all'11%, ma dal pomeriggio irrompe la bora "senza bussare" determinando un'improvvisa rotazione del vento dai quadranti orientali con nuove e ancor più sostenute raffiche (fino a 60 km/h) ed un rapido e cospicuo tracollo termico di 10 gradi in due ore. Curioso è stato certamente lo scontro tra i venti di foehn e di bora con la formazione della cosiddetta "dryline", una linea di nubi cumuliformi dispensatrici di rovesci, che ha attraversato il nord Italia da est verso ovest in concomitanza con l'ingresso del vento più freddo e umido orientale. Ma la notizia clou proviene dal nord est, dove i fiocchi di neve si sono spinti qua e là fino in pianura, in alcuni casi anche laddove non si erano visti per tutto l'inverno. Nevicate sparse hanno interessato la Romagna e il Friuli dai 200 mt con fiocchi anche a Ravenna, Trieste e Gorizia! Al mattino del 7 compare la brina su macchine e tetti (+0,6) poi si attiva un forte maestrale con raffiche a 50 km/h con un conseguente nuovo calo dell'umidità su tutto il nord ovest, mentre l'Emilia-Romagna è interessata ancora da nevicate sparse fino in pianura. Era almeno dal 2003 che non si presentava una circolazione così fredda in aprile, tanto che in quota a 4500 mt sulle Alpi si tocca la temperatura record di -34 gradi. Durante la notte seguente, complici anche una ritrovata calma di vento e la scarsa umidità, si tocca la temperatura minima del mese di -4,7 gradi. Potrebbe essere un record per il mese di aprile, anche se purtroppo non sono disponibili rilevazioni locali dell'aprile 2003. Osservando il grafico allegato salta subito all'occhio la rapida quanto importante escursione termica di ben 32 gradi in soli 6 giorni. Dal 10 finalmente ritornano le piogge grazie ad una perturbazione atlantica che riesce ad accumulare quasi 50 mm in 4 giorni, mentre le cime appenniniche si imbiancano nuovamente fin verso i 1000 mt. Poi si instaura una nuova circolazione di blocco non dissimile da quella già vista in marzo, con l'anticiclone delle Azzorre proteso nuovamente verso nord e collegato ad un'area altopressoria sulla Scandinavia, ed un'ampia depressione in quota isolata dalla jet-stream ed estesa tra l'est Europa e il bacino del Mediterraneo. Ne derivano così, dal 13 al 19, sbuffi di aria fredda e umida da est con conseguenti sottomedia specie nei valori minimi ma anche in quelli massimi, stante lo sviluppo pomeridiano di cumulonembi (i quali arrecano qualche nevicata fino a 800 mt in appennino) e il successivo rasserenamento nelle ore serali e notturne. Il 20 si esce dalla fase fredda e si toccano i +20 gradi nuovamente, ma la rimonta anticiclonica determina anche la formazione di temporali sui rilievi tanto che, a dispetto di uno zero termico oltre i 2000 mt, si imbianca ancora una volta la vetta del monte Penice. Il 21 si ha il primo temporale di stagione (2 mm) poi le temperature si fanno via via più calde fino al 25, ma il giorno seguente ritorna il maltempo, uggioso, autunnale, e il mese si chiude con cieli coperti e qualche esigua precipitazione.

Il mese di aprile 2021 è stato sorprendente per tre motivi:

  • è risultato nel complesso un mese moderatamente freddo, il che è certamente notevole per uno dei mesi che più hanno patito il Global Warming
  • la neve è comparsa in pianura su alcune parti del nord, specie Friuli, E.R. e Veneto
  • si sono manifestati sbalzi termici da record, con picchi di caldo secondi solo al bollente 2011 per quanto riguarda la prima decade, e un'intensa gelata avutasi il giorno 8 che si contende il primato con il 2003.

Dunque, a conti fatti l'anomalia è stata per la seconda volta negativa dall'inizio dell'anno, per la precisione -1,33 gradi dalla media 1986-2015. Le precipitazioni risultano ancora una volta contenute, ammontando a 56,4 mm. Aprile 2021 non è certo stato gelido, anzi è stato sicuramente più normale degli omonimi mesi degli anni scorsi; la ventilazione e i forti sbalzi termici derivanti da configurazioni bariche particolari sono l'ingrediente principale della primavera, anche se questa volta, bisogna ammetterlo, ha un po'esagerato sotto questo aspetto.

Temperature medie (°C) Prp (mm)
+4,78 +17,57 +11,28 56,4

Foto

Il caldo eccezionale di inizio mese accelera la fioritura

Temperature massime che nei primi due giorni toccano i +27 gradi, valori più consoni al mese di giugno, mentre per inizio aprile costituiscono un'anomalia termica positiva di circa 12 gradi.

Sembra estate...

...ma sta per tornare l'inverno

Dal caldo precoce al gelo tardivo

Due nuclei di aria fredda in discesa dal nord Europa riportano le gelate e la brina.

Il giorno 6 irrompe la massa d'aria, prima da nord attivando il foehn, ma dal pomeriggio dalla porta della Bora. Le prime tre immagini mostrano la situazione alle 15,20 (rispettivamente temperatura, umidità e ventilazione) quando si può scorgere la spinta verso ovest del vento più umido e freddo orientale mentre le province occidentali subiscono ancora l'azione mitigante del tiepido e secco vento di foehn (da notare la differenza di temperatura che nel raggio di 30 km è superiore ai 10 gradi), mentre le successive tre immagini fanno riferimento alla situazione delle 17,20 con la bora che conquistato tutta la bassa pianura mentre il foehn è relegato all'angolo di nord ovest. Notevole il tracollo termico locale, con la temperatura che si è portata da +17 a +7 gradi in sole due ore!

Vista su Castel San Giovanni

Verdi colline e cieli tersi spazzati dal vento di Maestrale

Strenua resistenza della neve ormai relegata alla sola vetta del Monte Penice (1440 mt)

Cumuli sui rilievi Sviluppo pomeridiano dei primi temporali lungo l'appennino

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