Agosto 2025
Solo una parentesi anticiclonica stabile
1-7: Rimarginazione del trauma stagionale
Il dominio delle saccature instauratosi nella parte finale di luglio continua a lasciare il segno anche nella prima settimana di agosto. Nei primi due giorni si osservano, rispettivamente, il passaggio prefrontale e quello frontale della perturbazione legata alla saccatura che insiste sull'Europa centrale, con temperature a tratti inferiori alla media della prima decade di agosto. Cadono comunque solo 5 mm di pioggia, il minimo indispensabile per far rifiatare la vegetazione, minacciata da un invadente parassita simile alla processionaria.
8-18: Intensa ondata di caldo
La traslazione della MJO verso le fasi 1 e 2, combinata con una NAO positiva, favorisce la formazione di vorticità in Atlantico e lo sviluppo di una robusta cella anticiclonica sul Mediterraneo centrale. L'effetto della continua deriva verso est della MJO, che promuoverebbe un veloce cambio di pattern, è controbilanciato da una NAO in lento calo fino a raggiungere valori negativi. Questa combinazione produce un blocco che si protrae per tutta la seconda decade, con valori di temperatura che si portano stabilmente 5-6°C al di sopra delle medie di riferimento.
19-31: Inesorabile declino della bella stagione
Dopo un giugno impietoso ed un luglio ben più ballerino, si avvertiva la possibilità di un'estate il cui mese più caldo sarebbe potuto essere giugno, evento eccezionale dai tempi di ritorno pluridecennali. Nonostante la decade centrale di agosto sembrava far sfumare questa eventualità, l'ultima decina ha invece ribaltato nuovamente le sorti dell'estate 2025. Sotto la spinta di un vigoroso flusso atlantico battono in ritirata gli anticicloni, cedendo il passo ad un treno di perturbazioni, sintomo di un autunno in anticipo sul calendario. Una blanda fase 6 della MJO e un pattern da NAO debolmente negativa risultano sufficienti a compromettere il tempo a più riprese: a cavallo tra la seconda e la terza decade una prima circolazione depressionaria pone fine alla canicola ferragostana, ma il piatto forte arriva a fine mese, quando un richiamo prefrontale insistente genera forti temporali marittimi sulla Liguria, attivando linee temporalesche che, sfruttando le rampe di lancio offerte dai pendii appenninici, generano a cascata lunghe linee di rovesci semistazionarie e protese da SSW a NNE. Una di queste genera un violento temporale con caratteristiche di downburst (190 mm/h di intensità di picco) e due trombe d'aria (nel Pavese e nel Lodigiano). Come a voler infierire il colpo di grazia all'estate, poco dopo la mezzanotte di sabato 30 agosto transita il fronte freddo della perturbazione, lasciando in eredità due giornate in cui, a dispetto del sole (soprattutto domenica 31) l'aria ha un sapore tutt'altro che estivo.
Bilancio
Le teleconnessioni che hanno governato l'atmosfera durante l'ultimo mese d'estae hanno favorito 3 fasi. Una prima, molto breve, ha risentito dell'assetto della parte finale di luglio ed è stata caratterizzata da una MJO in fasi 8-1 e una NAO inizialmente neutrale (tanto che l'asse di saccatura coinvolgeva anche l'Italia) ma subito in crescita verso valori di +1,5/+2, tanto da favorire l'allontanamento verso i Balcani della struttura, ponendo le basi per il successivo rialzo termico. La seconda fase ha visto MJO e NAO agire in sinergia per favorire una forte e duratura ondata di caldo, situazione che si è sbloccata solo grazie alla velocità di negativizzazione della NAO, addirittura superiore al transito verso est della MJO, tanto da favorire un riassetto retrogrado del pattern circolatorio durante la terza fase sinottica del mese. Una quarta parentesi può essere identificata verso fine mese, quando la risalita della NAO su valori neutrali ha restituito un po' di voce in capitolo alla MJO, la quale si era nel frattempo indebolita raggiungendo la fase 6. Questo, probabilmente, ha favorito la fase perturbata finale (e quella di inizio settembre), ma la circolazione a livello europeo non ha subito cambiamenti significativi, e pertanto non l'ho trattata come fase a parte.
La sorpresa di quest'anno, come anticipato, è l'andamento delle temperature estive che, nonostante luglio e agosto con anomalie positive, sono risultate decrescenti su base mensile. Al cospetto di un giugno a +25,79°C (eccezionalmente caldo!), luglio e agosto sembrano essersi intimiditi, gettando così la spugna e registrando rispettivamente +24,96°C e +24,80°C. Per agosto, questo valore corrisponde ad un'anomalia di +1,40°C sulla media 1986-2015, nulla di esorbitante, ma è quanto basta a portare a casa 9 massime oltre i 35°C e altrettante notti tropicali. L'estremo massimo è stato registrato nel giorno di San Lorenzo (+36,9°C), mentre il minimo a fine mese (+13,5°C).
Le precipitazioni continuano sorprendentemente a mantenersi in media su base mensile. Nonostante il carattere temporalesco delle piogge estive favoriscano una distribuzione molto eterogenea, a Castel San Giovanni si contano 46,5 mm, un valore in linea con quanto atteso per questo mese. I giorni di pioggia sono stati 6.
Durante il mese di agosto la ventilazione si è orientata prevalentemente dai quadranti orientali, anche durante il dominio anticiclonico. Questo potrebbe aver attenuato lievemente le massime durante l'apice della fase calda, dal momento che, a fronte di previsioni modellistiche di quasi 40°C, le temperature si sono effettivamente arenate sui 36-37°C. La raffica massima (55 km/h) è stata registrata in occasione del forte downburst del 28 agosto.
Il declino stagionale inizia a trapelare dai dati di radiazione solare: 12,71 ore medie giornaliere costituiscono un lieve decremento rispetto al mese di luglio. Le fasi di maltempo si riscontrano agevolmente dal grafico a risoluzione giornaliera, che evidenzia una sola parentesi stabile attorniata da due importanti fasi con radiazione singhiozzante.
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