La nevicata del 28 dicembre 2020

Racconto in prima persona dell'evento

L'esperienza personale di quell'evento fu bella ma sfuggente. Rapida fu la nevicata, breve il periodo di gelo successivo, veloce lo scioglimento del manto a causa delle piogge battenti di inizio gennaio. Ma il ricordo che porto non me lo toglierà nessuno. Un evento di una intensità e portata fuori dal normale, di quelli che bastano da soli ad incorniciare l'inverno del meteoappassionato, specie di sti tempi. Ma quella data fu anche qualcosa in più, quella grande gioia non fu solo mia o dei bambini. Infatti, tanti miei coetanei e perfino i molti adulti che solitamente avvertono maggiormente i disagi legati a fenomeni di questo tipo si chiedevano che fine avesse fatto quell'atmosfera natalizia che solo una nevicata può portare.

Il giorno prima uscii a correre: fa freddo, 1 grado o poco più, e la densa foschia lasciata in eredità da una fitta nebbia mattutina unita a quel cielo fuligginoso che promette neve mi avrebbero riempito di attesa se solo negli ultimi anni la dama bianca non avesse concesso quasi solo delusioni. La sera me ne tornai a casa e prima di andare a dormire posizionai la tavoletta di legno e ascoltai le previsioni dell'ultimo minuto del buon Luca Angelini, ben più autorevoli rispetto agli immancabili "titoloni" che gridavano alla Big Snow. "Sarà quel che sarà". Dal radar ancora nulla, non un fiocco su tutto il nord italia, eppure quella perturbazione appariva da satellite così maestosa...Ma non mi smossi, restai soltanto sveglio fino a mezzanotte per vedere i primi fiocchi mentre la temperatura era nel frattempo ricalata a -0,3 gradi. 5, 10, 15 minuti...nulla attraversava il fascio di luce del lampione della strada principale. Così decisi di andare a dormire senza alcuna aspettativa, cosicchè se qualora l'evento fosse sfumato non sarei rimasto deluso, ma se invece fosse avvenuto, beh, avrei goduto di un'ottima sorpresa. Mi addormentai senza problemi, cosa alquanto rara per un meteoappassionato in quelle condizioni.

...

Nel frattempo, durante la notte, amici e coetanei iniziarono a condividere sui vari gruppi Whatsapp le foto dei primi fiocchi.

...

Fui svegliato da una insolita luminosità che filtrava attraverso le persiane proiettandosi sul soffitto, erano circa le 5.45. Remoto e attutito, si avvertiva il rumore di uno spazzaneve al lavoro. Restai un po' nel tepore sotto le coperte, ma il desiderio si fece ben presto incontenibile, e mi precipitai a consultare il radar senza nemmeno accorgermi del fermento sulle chat, constatando però con gran delusione che le precipitazioni più intense erano tutte concentrate verso est o a nord ovest, e così il desiderio di guardare fuori si tramutò in timore di non vedere nulla (inevitabilmente una piccola aspettativa me la ero fatta), e per un po' decisi di non guardare. Diedi solo una sbirciatina dalla finestra poichè, comunque, se era stato mandato lo spazzaneve significava che qualche cm l'aveva fatto. Il candido manto diffondeva l'illuminazione urbana ma riuscii soltanto certificarne la presenza, senza poter fare valutazioni sul suo spessore. Convinto dal radar che nemmeno stesse nevicando, me ne tornai sotto le coperte..... Poi, però.....passa un altro spazzaneve: ma come? Ne è appena passato uno. Poi un altro....poi un altro. Ben quattro spazzaneve in meno di mezz'ora, tutti sulla via principale e l'ultimo con tappa nello stradello del mio isolato. A quel punto mi resi conto che non si trattava di una semplice nevicatina. Si accese di colpo in me la frenetica smania che si impossessa del meteoappassionato durante una nevicata, tutta d'un colpo. Senza pensarci due volte, al quarto spazzaneve, diedi un rapido sguardo alla stazione che segnava -0,3 gradi, poi mi inflai un paio di calze, le ciabatte, una giacca e mi precipitai all'ingresso. Mi fermai un momento alla porta...la aprii...e rimasi estasiato!

Di neve ce n'era, ce n'era eccome! Non 5, non 10, bensì 15 cm di neve candida e voluminosa, che grazie alle basse temperature aveva attaccato anche sulle superfici verticali sopravento, quelle rivolte proprio verso di me. Il cancello, i muretti, le colonne avevano tutti il loro bel cappello di neve, il palo del lampione era completamente imbiancato (nevicava con vento da est), e le reti di recinzione del giardino della casa di fronte era trasformata in una parete liscia e uniforme, il tutto splendidamente illuminato dalle illuminazioni e dalle luminarie. Era ancora notte, non una macchina o voce alcuna si sentiva, soltanto il rumore ovattato dei trattori impegnati a rimuovere un manto che cresceva a vista d'occhio. Il mio stradello, appena pulito, era già tutto bianco. Ricordo che nel momento in cui varcai l'uscio, all'impatto con quel paesaggio trasformato, un rapido flashback mi riportò indietro a quando ero bambino, a quando andavo a scuola in quegli anni nevosi munito di scarponcini e scarpe di ricambio in una borsa, mentre mia madre mi guardava dalla finestra. Dopo un attimo trascorso ad ammirare quella rara quanto preziosa vista andai a recuperare il metro per verificare quanta neve fosse caduta. La tavoletta era sommersa e si riverlò veramente troppo piccola (ma d'altra parte chi se l'aspettava una cosa del genere?!), ma fortunatamente la cassetta sui cui poggiava era stata coperta dalla neve, facendo così da superficie di appoggio maggiore. Ad ogni modo, grazie alla temperatura negativa e alla rapidità di accumulo potei utilizzare per verificare la misura anche i normalissimi muretti o i tetti delle auto. Verso le 7.00 i cm erano 15 se non ricordo male, ma mezz'ora dopo erano già 17! Dopo aver apprezzato quell'atmosfera natalizia, iniziai a fare foto, incurante del freddo e dei fiocchi che cadevano sul cellulare. Ne avrò fatte almeno un centinaio solo entro l'alba, mentre la nevicata continuava a crescere di intensità. L'apice si ebbe tra le 8.00 e le 8.30, quando accumulò a ritmi di olte 5 cm/h!!! Questa volta era davvero la nevicata del decennio! Ad un certo punto dovetti fare una pausa e rientrare perchè non mi sentivo più le mani, ma d'altronde sarebbe stato impossibile scattare foto con i guanti. Poi ripresi ed andai avanti e indietro per il quartiere per immortalare ogni singolo scorcio che per quell'attimo sfuggente si presentava agli occhi occhi con una veste tanto bella ed inconsueta. La stazione meteo era sepolta, ridotta ad un gigantesco pallone di neve sospeso. Pure sul suo palo, sebbene sia fatto in legno, i fiocchi erano riusciti ad attecchire. La dama bianca continuava imperterrita ad ammantare il paesaggio, il quale si illuminava sempre di più al giunger del giorno. La fitta fioccata non consentiva di vedere a più di 200 mt e ogni urlo, schiamazzo, rumore di pala o di spazzaneve era splendidamente ovattato dal sordo sottofondo della cascata di fiocchi. Non nevicava a larghe falde, ma come nevicava!! Il larice, i pini, tutti piegati dalla neve! Si "calma" verso le 9 per riprendere ad alta intensità circa un'ora dopo. Verso le 11.30 scendono gli ultimi fiocchi, che completano un magnifico quadro ammantato di una consistente coltre di 31 cm! E non è solo l'accumulo su tavola, no, sono 30 cm dappertutto, pure sulle strade laddove gli spazzaneve in grande affanno non sono riusciti ad arrivare.

E in mancanza di fusione del manto nemmeno il sale sparso il giorno prima non ha potuto fare nulla. Mi aggiravo rimirando quello spettacolo della natura realizzato con una rapidità eccezionale, ogni parola era superflua. Era ora di spalare, ma con gran cura cercavo di realizzare mucchi di neve per provare a conservarne un po'fin verso la fine dell'inverno. Dopo aver ripulito anche il cortile della mia vicina di casa, io e un mio amico ci fermammo a mangiare un bel piatto di tagliatelle, con vista su quel paesaggio a cui ancora non credevamo a pieno. Nel pomeriggio quel cielo da neve lasciò spazio all'avanzare rapido delle schiarite da ovest verso est. Io e un altro mio amico sfruttammo la neve fresca e intatta per provare l'ebbrezza di girare con le moto da enduro in quelle condizioni. Ma ben presto venne l'ora di tornare: l'effetto albedo provocato dal manto non perdona, e tornarsene a casa dopo le 18.00 può significare beccarsi temperature glaciali. A puntellare i termometri ci pensò per un po' la brezza post perturbazione da NW, poi si piomba nel freddo padano più intenso, con i -8 gradi toccati alle 22.00 e rapido ghiacciamento della coltre nevosa, la quale luccicava alla luce dei lampioni e delle luminarie, trasformando una qualunque vista dalla finestra di casa in una magnifica cartolina natalizia. Nei giorni successivi spazio al divertimento e alle discese sulla neve. Per tutti noi ragazzi si è trattato di riscoprire un mondo del quale, forse, ci eravamo un pochettino dimenticati.

Video della nevicata del 28 dicembre 2020 ora per ora

/\