APRILE 2022
Molta variabilità ma scarse precipitazioni
1-6: Aria fredda su mezza Europa
Il 1° aprile l'aria molto fredda discesa sull'Europa centro-occidentale a seguito dell'allungamento di una saccatura inizia a cingere l'arco alpino passando dalla Francia e causando l'approfondimento di un minimo depressionario sul Mar Ligure, il quale dispensa episodi di maltempo (non organizzati) sul nord Italia. A Castel San Giovanni piove nella notte, ma nel pomeriggio si verifica pure il primo temporale di stagione, seguito da raffiche di vento sostenute. Il giorno seguente l'isoterma di -8°C si addossa alle Alpi occidentali e la massa d'aria, incanalandosi nella valle del Rodano e ruotando poi attorno alla bassa pressione, riesce a fare ingresso in quota, propagandosi poi verso il basso attraverso diffusi fenomeni a carattere di rovescio o temporale. Nevica con accumuli relativamente importanti in montagna, dove vengono raggiunte temperature molto basse per la stagione, ma i fiocchi imbiancano la Val Tidone dai 700 mt, spingendosi fino a 400 mt! Dopo le ultime pioviggini il cielo si apre, tanto che il 4 si scende a +0,1°C ed il 5 a -0,6°C con un po' di brina. All'alba del 6 qualche banco di nebbia ristagna nelle bassure lungo il Po.
7-19: Altalena termica ma poche piogge
Dopo una ripresa dei valori termici (soprattutto diurni) culminata il giorno 8 con +23,4°C, il dì seguente una nuova perturbazione in arrivo dai quadranti settentrionali si infrange contro l'arco delle Alpi: con uno schema molto simile a quello osservato il 6 aprile dello scorso anno, nella prima parte della giornata il forte gradiente barico tra l'area padana e quella alpina si colma parzialmente con intensi venti di foehn freddo (52 km/h di raffica registrati nel pomeriggio) che abbattono l'umidità e i tassi di inquinamento; tuttavia, man mano che il minimo in quota avanza verso sud, la massa d'aria trova un percorso più agevole per inserirsi in Val Padana, ovvero da est, e chilometro dopo chilometro freddi venti di bora strappano terreno agli sbuffi favonici. Questo potente scontro tra fenomeni naturali prosegue fino a tarda serata, e dopo alle 21 le banderuole ruotano verso est grazie alla prepotente irruzione della bora con raffiche a 56 km/h. Lungo la linea di convergenza tra i due venti si sviluppa una linea di cumulonembi (dry-line) temporaleschi che ci regalano 5,8 mm e che imbiancano l'Appennino fin sotto i 1000 mt. Le forti raffiche si placano solamente nella notte, dopo aver riequilibrato un dislivello di pressione di ben 17 hPa! La mattina del 10 si presenta in veste invernale con i monti innevati e buona parte della pianura avvolta dalla nebbia, ed il giorno seguente ricompare la brina anche in città. La settimana centrale del mese trascorre con belle giornate primaverili, ma dal 16 ritornano forti venti di bora, accompagnati da diffusi temporali grandinigeni i quali interessano buona parte del piacentino, ed in quota a 1500 mt si inserisce l'isoterma di 0°C. Pasqua trascorre, così, con venti freddi e massime ovunque sotto i +20°C, e nei giorni seguenti ritornano valori minimi notturni quasi invernali. Dalla sera del 19 qualche velatura sospinta da flussi meridionali preannuncia l'ormai prossimo peggioramento.
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Strano è dire poco... |
20-25: Precipitazioni deludenti rispetto alle attese
A dispetto delle generose emissioni modellistiche che vedevano l'occasione per appianare almeno in parte quel pesante deficit idrico che ci portiamo dietro ormai da un anno, agli effetti la perturbazione apporta quantitativi importanti soltanto nella parte nord-occidentale della Lombardia e dal Reggiano verso est. Qui, in ben 5 giorni con precipitazioni (dal 21 al 25) cadono meno di 10 mm di pioggia. Le temperature si mantengono fedeli alla media del periodo.
26-30: Belle giornate con vento da est
Gli ultimi giorni di aprile trascorrono all'insegna del tempo bello e soleggiato, con una moderata ma costante ventilazione dai quadranti orientali. Purtroppo la porta atlantica resta bloccata, anzi, al suo posto sopra all'oceano resiste ormai da mesi un robusto campo di alta pressione.
Bilancio
Il mese primaverile per antonomasia è trascorso con la giusta variabilità, anche se gli eventi precipitativi sono stati sempre poco consistenti. La neve è comparsa in diverse occasioni sull'Appennino, il che è cosa buona dopo la scorsa drammatica stagione invernale. Nel dettaglio, dopo un primo episodio dalle caratteristiche quasi invernali, il mese ha osservato valori termici altalenanti ma pur sempre fedeli alle medie del periodo; sbalzi che hanno generato anche i primi temporali di stagione, in linea con il calendario. Nonostante i numerosi giorni con precipitazioni (9 contando anche quelli con meno di 1 mm di accumulo), le precipitazioni ammontano a soli 26,6 mm, insufficienti a risolvere almeno la siccità, anzi, essendo solo 1/3 di quelle attese per questo mese, la situazione si è solo aggravata a livello locale. La temperatura, come detto, si è mantenuta in linea con quelle che sono le attese, con una media di +12,21°C, perfettamente nella norma (scarto di soli -0,39°C). Gli estremi termici, raggiunti il 5 e il 15, sono di -0,6°C e +25,2°C. Non si sono registrate minime superiori a +10°C. Nel mese si contano una gelata, 5 temporali di cui uno senza precipitazioni e 11 giorni ventosi.
Temperature medie (°C) | Prp (mm) | ||
+4,43 | +19,48 | +12,21 | 26,6 |
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