NOVEMBRE 2022

Ancora mite ma con maggiori ingerenze atlantiche

1-10: Ritorna la pioggia ma in un contesto ancora caldo per il periodo

La regola è questa. Ogni qual volta, negli ultimi anni, ottobre è trascorso all'insegna del tempo anticiclonico, novembre ha fin da principio messo una pezza, riportando le perturbazioni atlantiche sul bel paese (si vedano il 2017, il 2019 e il 2021). Anche in questo 2022, dopo un ottobre da record per anomalie termiche positive e assenza di piogge, l'ultimo mese d'autunno ha fin da subito portato con sè un radicale cambio della circolazione: una vasta saccatura dal nord Atlantico si è protesa verso sud-est fino a coinvolgere le regioni settentrionali, isolando poi un vortice ciclonico che ha attraversato tutta la penisola da nord a sud. Il calo delle temperature (4°C a 850 hPa) è stato accompagnato da forti venti di tramontana e da una benefica passata di piogge diffuse. Già il primo novembre deboli pioviggini avevano fatto la loro comparsa al nord (1,0 mm), ma è tra il 3 e il 4 che, grazie all'ingresso del fronte di aria fredda in quota da nord-ovest, si organizza una corposa perturbazione che riversa un totale di 21,9 mm; va anche meglio appena a nord del Po, dove le precipitazioni insistono con maggiore intensità, portando l'accumulo finale a 30-40 mm. La propagazione della nuova massa d'aria verso il basso ha prodotto forti raffiche di vento con picco di 58 km/h ed un immediato calo termico di 3°C nella notte. Seguono belle giornate limpide e terse, che permettono un deciso raffreddamento nei valori minimi, così che all'alba del 7 con +2,3°C compare anche un po' di brina nelle campagne. Verso la fine della prima decade intervengono blande stratificazioni nuvolose a spezzare l'inversione termica padana: un debole impulso instabile apporta a fasi alterne altri 3,8 mm.

Il monte Rosa nella giornata del 5 novembre

10-18: Una goccia fredda retrograda aggancia la jet-stream

Dopo una prima decade complessivamente perturbata, fa seguito un effimero intermezzo anticiclonico dovuto alla risalita di una cellula altopressoria che nei giorni seguenti va ad isolarsi sull'Europa centro-settentrionale. Come naturale conseguenza, sul suo fianco orientale il campo di pressione subisce un cedimento dovuto alla retrogressione di una goccia fredda, la quale è responsabile di un generalizzato calo termico tra il 12 e il 14. Ma al di là del rientro delle temperature nella norma, il grande merito di questa manovra atmosferica consiste nella riapertura della porta atlantica: il flusso perturbato, relegato ormai da mesi a latitudini troppo elevate, viene trascinato verso il Mediterraneo dopo che la Corrente a Getto sub-polare è stata agganciata dal vortice isolato. Ha così il via una fase di maltempo dai connotati tipici novembrini, con il ritorno di precipitazioni a carattere di pioviggine.

19-30: Spiccata dinamicità con calo termico associato

Una breve pausa stabile è responsabile, all'alba del 21 novembre, della prima gelata della nuova stagione fredda (-0,9°C), ma dalla sera stessa sopraggiunge dall'Atlantico una vasta depressione, la quale genera un profondo minimo sul Mar Ligure che per tutto il giorno seguente tiene in ostaggio l'intera penisola, portando con sè un episodio di maltempo a lenta evoluzione di quelli che non si manifestavano da mesi. Cieli coperti da nord a sud, con forti raffiche di vento al largo e sulle coste, mari agitati, pesanti piogge e nevicate su Alpi e Appennino settentrionale fin sotto i 1000 metri. Non sono mancati i danni, specialmente sui litorali, ma le copiose precipitazioni distribuite dal peggioramento nel suo incedere verso levante ne fanno l'evento forse più atteso. Il bilancio finale è di 37,1 mm di pioggia con intensità moderata e costante, accumuli anche più ingenti verso est. Le montagne invece si ammantano per la prima volta, con spessori di neve fresca superiori a una spanna al di sopra dei 1500 mt, ma i fiocchi si sono spinti a tratti fino a 800 mt. Negli ultimi giorni del mese il maltempo si concentra sul meridione, colpendo in modo particolare Ischia, dove purtroppo lo sviluppo di una frana ha provocato alcune vittime, mentre al nord le correnti si dispongono dai quadranti nord-orientali, determinando un progressivo raffreddamento. Fatta salva la giornata di martedì 29, trascorsa tra pioviggini e deboli fioccate sopra i 700 mt, il settentrione sperimenta condizioni più stabili, e tra montagne bianche, deboli gelate e l'insidia di qualche nebbia in pianura, si accinge ad accogliere la stagione invernale.

Neve in atto sul monte Penice

Il Chiappo dopo la neve di fine mese

Nube lenticolare sul Penice

I colori dell'autunno

Alta Val Tidone


Bilancio

Fatti salvi alcuni rari casi, dal punto di vista pluviometrico novembre ci ha sempre messo una pezza. Proprio come nello scorso anno, l'avvio del terzo mese d'autunno ha riattivato il nastro trasportatore delle perturbazioni atlantiche, presentando sovente condizioni perturbate. Quest'anno, però, oltre al problema idrico vi era anche quello termico: dopo 6 mesi di grosse e prolungate anomalie positive occorreva grande sforzo per raffreddare i mari che avevano assorbito buona parte di questo surplus, così come non era facile scalzare l'aria mite da un territorio così morfologicamente complesso. E quest'ultimo passaggio in particolare non è stato facile, tanto che, solamente riproponendo condizioni di spiccata dinamicità, novembre è riuscito nell'ultima decade a far rientrare le temperature nella norma. Per tutto il mese hanno infatti insistito perturbazioni più o meno incisive, delle quali però solo 2 hanno saputo dispensare precipitazioni importanti e diffuse. Si contano infatti ben 10 i giorni di pioggia (accumuli >= 1 mm), a fronte però di 79,0 mm mensili, un valore di poco inferiore a quanto atteso, ma che appare ridotto se messo in relazione al buon numero di passaggi instabili che hanno coinvolto la nostra penisola. Il quadro termico invece ha patito l'anomalia ereditata da ottobre, e, con una temperatura media di +8,82°C, novembre 2022 si discosta dalla media di +1,72°C, impedendo così alla neve di imbiancare gli Appennini nel corso delle prime due decadi. Buona, invece, la tempistica della prima gelata in pianura, che si è presentata il 21. Il mese annovera 12 giorni con nebbia e 4 giorni di gelo (tmin <= 0). La massima assoluta è stata registrata il 5 (+19,2°C), mentre la minima il 21 (-0,9°C).

Temperature medie (°C) Prp (mm)
+4,69 +13,39 +8,82 79,0

Commento sull'autunno meteorologico 2022 (1 settembre 2022 - 30 novembre 2022)

Questa stagione basta da sola a smontare l'esistenza della "legge di compensazione": dopo gli eccessi prolungati dell'estate 2022, avremmo dovuto assistere a frequenti anticipi di inverno alternati a ricorrenti piogge torrenziali, invece la stagione ha proseguito sulla linea tracciata dal periodo estivo, aggravando la siccità e riproponendo condizioni di tempo stabile su tutto lo stivale per i primi due mesi. Dopo una prima metà di settembre molto anomala, la stagione sembrava essere entrata nel vivo grazie ad un po' di dinamicità che aveva portato anche ad una decisa rinfrescata, ma, con l'inizio di ottobre, l'alta pressione si è nuovamente trasferita in pianta stabile sul vecchio continente, facendo registrare uno scarto dalla norma di +3,91°C, l'anomalia mensile peggiore di questo anno (e a fare peggio dei mesi di giugno e luglio ci voleva dell'impegno). Solo con novembre, come più volte avvenuto in tempi recenti, si è assistito ad uno sblocco della circolazione su scala emisferica, con le onde planetarie che si sono messe nuovamente in moto verso est, infrangendo i sogni di una stagione che ambiva a fare meglio (o peggio, che dir si voglia) della precedente. Ne conseguono, comunque, accumuli decisamente sottotono che ammontano a soli 113,4 mm, meno della metà di quanto atteso per quella che dovrebbe essere la stagione piovosa per antonomasia. Anche il profilo termico ha fatto dell'anomalia una costante, con due sole eccezioni, rispettivamente nella seconda parte di settembre e nella terza decade di novembre, chiudendo così il periodo a +15,18°C, ovvero +2,34°C dalla norma, un valore notevolissimo considerato che si estende a un intervallo trimestrale. Riassumendo, i giorni di pioggia riscontrati (accumulo >= 1 mm) sono soltanto 15, di cui 2 a sfondo temporalesco, 7 quelli con massime superiori a +30°C (tutti a settembre), 23 giorni con nebbia e 4 giorni di gelo. L'estremo termico massimo è stato registrato il 6 settembre, +32,1°C, mentre quello minimo il 21 novembre, -0,9°C. A riprova delle condizioni anormali, la minima assoluta di settembre è risultata più bassa di quella di ottobre.

/\