Com'è cambiato il nostro clima?

Una panoramica sulla distribuzione delle anomalie termiche nell'arco dell'anno

Negli ultimi anni, a più riprese, mi sono dedicato alla ricostruzione della norma climatica locale. Si tratta di un progetto non semplice e dal risultato approssimativo, poichè, per l'appunto, si tratta di una ricostruzione, ottenuta mediante il confronto a risoluzione giornaliera e intergiornaliera fra i dati di questi primi anni della mia stazione meteorologica e quelli delle stazioni vicine. La scelta un po' particolare di adottare come riferimento climatico il periodo 1986-2015 è motivata dal fatto che la stazione più datata della rete del CML (quella di Spessa Po) gode di un archivio che parte dal 1986. Va detto che, fino all'adozione della strumentazione moderna, avvenuta soltanto in anni recenti, la suddetta stazione meteorologica campionava i dati in modo non automatico, e, dal momento che il numero di rilevazioni giornaliere da cui si ottengono i valori di temperatura media sono probabilmente variati, per comodità sono stati archiviati le temperature medie ottenute dalla semplice operazione (Tmax+Tmin)/2. Visto che, grazie alla strumentazione elettronica, è possibile disporre sia del suddetto dato di Tmedia sia di quello di Tmedia integrale, avrei potuto tramite confronto ricavare con buona affidabilità le vecchie Tmedie integrali, tuttavia ho usato la stazione di Gossolengo per condurre questa operazione, scelta forse non meticolosa a livello procedurale e quindi senz'altro da rivedere prossimamente. Ma per ora ci dobbiamo accontentare, e, in fondo, le anomalie mensili finora registrate dal confronto fra i miei dati e le medie ricostruite sono in linea con quelle che si registrano su gran parte del nord Italia, sovente più alte di un paio di decimi, dal momento che ad oggi il trentennio impiegato ufficialmente per i paragoni con il passato è il 1991-2020 (logicamente appena più caldo del 1986-2015, quindi responsabile di anomalie minori). Ebbene, dopo questa lunga introduzione, andiamo a vedere che cosa ci dicono queste anomalie.


Anomalie mensili da novembre 2020

Salta subito all'occhio come, a parte nel 2021, le anomalie siano sempre state ampiamente positive su base annuale e più o meno allineate fra un anno e l'altro. Dando uno sguardo a maggiore risoluzione e osservando quindi i singoli mesi, notiamo invece differenze molto più marcate, sebbene continuino a prevalere (nettamente) le anomalie positive. In questa banale osservazione è racchiusa la differenza fra meteo e clima, dove la prima è espressione della variabilità di scala giornaliera/settimanale/mensile, mentre il secondo è il risultato di una lunga sequenza di condizioni meteorologiche (per definizione almeno 30 anni, ma già su pochi anni è apprezzabile una significativa stabilizzazione delle anomalie). Un osservatore attento avrà sicuramente colto sulla tabella la disposizione prevalente delle anomalie mensili, un pattern particolarmente ridondante che, a prima vista, potrebbe apparire come frutto di un errore nel calcolo delle medie di riferimento di cui ho accennato all'inizio. I mesi primaverili appaiono infatti particolarmente insensibili al cambiamento climatico, mentre inverno ed estate sono appannaggio del colore rosso. Questo schema non è un errore, ed è riscontrabile nei record di tutte le stazioni del nord Italia da 7-8 anni a questa parte. La circolazione atmosferica può incrementare o compensare l'effetto di masse d'aria già di base più calde di circa 1,3°C rispetto all'era preindustriale, e lo può fare in maniera differente da un momento all'altro dell'anno. Il fatto che la fase compensatoria stia ultimamente cadendo sempre in primavera mentre quella amplificatoria in inverno ed estate rafforzano la credenza che il Riscaldamento Globale abbia avuto un impatto specifico sulla circolazione, creando un pattern differente rispetto a qualche decennio fa.


Anomalie medie giornaliere dal 2020 rispetto al 1986-2015
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