Inverno 2018-2019


Siccità sulle Alpi ma frequenti fasi fredde su Europa ed Italia

Gli importanti scambi meridiani di gennaio 2019

Ottobre

Sulla scia dell'estate e del primo mese dell'autunno, anche ottobre risulta etremamente caldo, soprattutto nella seconda e terza decade. Il 24 si toccano i +30°C, valore eccezionale per il periodo, e le miti acque dei nostri mari danno vita alla tempesta Vaia, un uragano mediterraneo che provoca venti forti e importanti danni ad alcune aree boschive delle Alpi. Le piogge abbondanti si presentano solo a fine mese proprio grazie a questo evento naturale estremo.

Novembre

Anche novembre inizia con temperature molto al di sopra della norma, con minime frequentemente sopra i +10 gradi durante la prima metà del mese. La seconda parte risulta invece più dinamica, con le prime gelate già alla fine della seconda decade e pure qualche nevicata in Appennino fino a bassa quota.

Dicembre

Il primo mese d'inverno inizia con una attiva ventilazione favonica e scarsità di neve su Alpi e Appennini poichè restiamo sottovento rispetto alle correnti settentrionali. La neve fa una sua timida comparsa nei giorni 16 e 17 con accumuli esigui, poi il 18 la città si sveglia avvolta dalla galaverna e ammantata di uno strato di neve da nebbia. Il 20 nevica con più convinzione, con accumulo di qualche centimetro. Segue un rialzo termico con nuovi episodi favonici e assenza di precipitazioni.

Gennaio

Il mese si apre con una importante discesa di aria fredda che coinvolge soprattutto l'Adriatico e il meridione, con freddo pungente e qualche nevicata fino sulle coste. Al nord il tempo si presenta secco ma piuttosto freddo, specie all'alba. Dopo una pausa di qualche giorno, una nuova ondata di freddo coinvolge il settentrione, portando la prima neve del 2019 nella notte tra il 23 e il 24 (8 cm). Dopo una settimana gelida e con minime prossime ai -10°C, il 30 una nuova debole perturbazione porta pioggia mista a neve con accumulo di 1-2 cm in mattinata, poi la sera del giorno seguente una mite perturbazione atlantica porta altri 11 cm, prima di girare in pioggia da mezzogiorno dell'1 febbraio.

Accumuli eolici

Il gazebo

Nel pomeriggio il sole fa brillare la neve

Febbraio

L'intensa nevicata a larghe falde avutasi al mattino si appesantisce gradualmente. fino a lasciare definitivamente spazio alla pioggia battente dal pomeriggio dell'1. Il manto va rapidamente in fusione, ma resiste in collina e sul basso Piemonte. Ma dopo una prima settimana piuttosto rigida, sull'Europa centrale si impone una struttura altopressoria responsabile di un graduale rialzo termico delle temperature diurne, ed entro la fine, eccezion fatta per un modesto rientro di aria fredda da est il 23, è piena primavera, con massime ben oltre i +20°C. L'escursione termica a partire dalla metà del mese è notevole, tanto che, mentre le massime si spingono su valori decisamente anomali, le minime resistono sottozero per quasi tutto il periodo in esame, portando frequenti brinate. In ogni caso, febbraio 2019 risulta uno dei più caldi di sempre.

Ore 11.30: ultimi fiocchi...

...prima della pioggia

Marzo

Marzo prosegue sulla falsariga della terza decade di febbraio, ovvero con tempo stabile, molto mite di giorno ma freddo al mattino. Un po' di pioggia cade il 18. Seppure altalenanti, temperature così elevate garantiscono lo sbocciare della primavera.

Primavera all'opera!

I fiori bianchi sul cielo blu

Aprile

Il mese vede il ritorno delle piogge, molte delle quali accompagnate da qualche tuono o da veri e propri temporali. Il quadro termico resta allineato con la media di riferimento.

*Maggio*

Seppur non facente parte della stagione fredda, questo mese è stato forse uno dei più interessanti e clamorosi. I primi 20 giorni sono memorabili: intense perturbazioni a carattere freddo, temperature massime sotto i +20 gradi, minime quasi sempre a una cifra e perfino nevicate a quote di collina. In particolare, il giorno 5 una perturbazione fredda apporta non solo pioggia battente ma pure neve, inizialmente a quote di montagna, ma in seguito addirittura in Val Tidone grazie al rovesciamento dell'aria fredda dovuto all'intensità delle precipitazioni. Alcuni "splatters" (=fiocchi fradici) sono stati segnalati a Trevozzo, a quota 200 mt!!

Foto di Luca, impianti scistici del Monte Penice (quota 1150 mt) il 5 maggio


Bilancio

L'inverno ha presentato, complessivamente, temperature superiori alla norma, un eccesso in linea con quelli riscontrati nelle ultime stagioni fredde. Le precipitazioni hanno latitato, soprattutto sulle Alpi, dove la carenza di neve ha costretto a ripiegare su quella artificiale. Pare sia andata meglio nel resto d'Europa, con qualche evento di notevole entità. Clamorosa, in ultima battuta, la configurazione atmosferica che ha dominato prepotentemente l'ultimo mese di primavera. Gli unici eventi salienti sono, comunque, le nevicate di metà dicembre e fine gennaio-inizio febbraio, alcune intense gelate, qualche comparsa della galaverna e infine la neve da nebbia del 18 dicembre.

Anche questo inverno spicca certamente rispetto alla maggior parte delle scorse stagioni, ma non può comunque assurgere a "stagione interessante" vista la prevalente stabilità atmosferica e le temperature spesso al di sopra della norma.

Voto: 6

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