NOVEMBRE 2024
Freddo e secco
1-19: Regime anticiclonico: freddo e nebbioso in pianura, mite e sereno sui colli
I primissimi giorni si rivelano caldi ovunque sulla Penisola, con massime che oltrepassano i 20°C, un valore tipico di inizio ottobre. La tregua dal maltempo prosegue per tutta la prima decade novembrina, concretizzandosi con un'estate di San Martino sui rilievi, mentre la pianura, avvolta dalle nebbie, ben presto sperimenta condizioni a tratti simil-invernali. Difatti, complice la sempre più insistente coltre nebbiosa, le temperature si portano dapprima sovente sotto i 10°C di giorno, poi addirittura sottozero di notte. La prima gelata si registra così in netto anticipo sul calendario, il 13 novembre. Il profilo termico medio giornliero della seconda decade, con una forma a cuspide, tradisce la presenza della nebbia, bucata soltanto nelle ore centrali da qualche temerario raggio di sole. La situazione non si smuove praticamente fino alla fine della seconda decade, quando una nuova perdita di slancio del getto atlantico produce una ficcante saccatura che sprofonda come un fendente sull'Europa centro-occidentale, pilotando aria artico-marittima.
20-24: Assaggio di inverno
La nuova massa d'aria irrompe prepotentemente con forti venti di Foehn, che abbattono l'umidità preparando il terreno per la prima nevicata in sede padana: il giorno seguente, difatti, il cielo si copre, e nella notte fra giovedì e venerdì deboli precipitazioni riescono a coinvolgere un po' tutto il nord-ovest. Stante la scarsa intensità dei fenomeni, che si concentrano lungo le aree più prossime alle Alpi, la neve interessa le alte pianure comprese fra Torino e Lecco, fermandosi alle porte del capoluogo meneghino. I venti di foehn si ripresentano già dal pomeriggio di venerdì 22, con valori di dew point fino a -11°C e con temperature decisamente frizzanti, a dispetto del cielo sereno. All'alba di sabato, nelle zone non interessate dal Favonio, si registrano minime molto rigide, con punte inferiori a -5°C, ma la nostra stazione resta interessata dalla brezza e manca questa importante occasione per riscrivere il record di novembre. Nei giorni seguenti, infatti, nuova nuvolosità bassa si inserisce da sud ponendo fine alla fase dal sapore invernale.
FOTO PEDEMONTANA INNEVATA25-30: Stasi anticiclonica con nubi basse
Gli ultimi giorni sul Mediterraneo trascorrono dominati da una blanda circolazione anticiclonica che mantiene il tappeto di nubi basse incastrato nel catino padano. Non trattandosi di nebbie adiacenti al suolo, come spesso accade questa coltre tende a spostare a quote di collina lo strato di inversione termica, mitigando di contro i bassi strati. E così le minime si riportano sopra i 5°C, fino alla fine del mese, facendo sfumare la possibilità di registrare il primo mese di novembre sottomedia da tanti anni a questa parte.
Bilancio
L'ultimo mese dell'autunno 2024 ha sperimentato una brusca interruzione delle condizioni perturbate che ci accompagnavano dal mese di febbraio, in favore di un regime anticiclonico più asciutto e di qualche occasionale rotazione delle correnti da nord-est. Si possono identificare infatti 4 fasi: la prima decade è stata contraddistinta da un anticiclone di blocco con i massimi particolarmente elevati e centrati sull'Europa nord-occidentale, mentre durante la seconda si è osservata la sua destrutturazione e la comparsa di un nuovo segnale di blocco in Atlantico, compatibilmente con una caduta della NAO. All'inizio della terza decade, il raggiungimento di valori di NAO molto negativi e l'entrata in fase con essa del PNA ha provocato la rimozione del blocco Altantico e favorito un asse di retrogressione alto (che ha comunque lambito l'Italia), scavando così una falla in oceano e provocando la risalita del getto sull'Europa, causando come da copione un flusso mite e umido sul nord Italia con nubi basse in Pianura Padana. La situazione si è risolta comunque con anomalie positive moderate e un getto ondulato con scarsi gradienti di pressione, grazie ad un rimbalzo dei due indici di zonalità (AO e NAO) che è risultato contenuto, conseguenza riconducibile allo scarso riaccorpamento delle masse polari dovuto a sua volta alla non piena maturazione del VP.
Trattandosi di un mese con scarsa radiazione solare ma notoriamente caratterizzato da flussi umidi e miti, l'ampio spazio a figure anticicloniche e le numerose irruzioni più fresche da est hanno favorito il mantenimento di condizioni inversionali, con un bilancio termico (+7,40°C) che è rientrato perfettamente nella media di riferimento (anomalia +0,30°C). Gli estremi mensili sono stati raggiunti nei giorni 2 (+20,6°C) e 21 (-1,8°C). Si contanto 2 massime sopra i +20°C e 5 giorni di gelo. Le anomalie negative si sono distribuite tra la fine della fase 1 e la fase 3, compatibilmente con il massimo potenziale inversionale, mentre ampie anomalie positive hanno riguardato la fine del mese.
La novità di questo mese è la pluviometria. In quello che storicamente è il mese più piovoso, quest'anno hanno prevalso condizioni secche e anticicloniche. In 30 giorni sono caduti solo 6,8 mm, la cifra finora più bassa di tutto il 2024, insufficiente a varcare la soglia dei 1200 mm annnui. L'accumulo di novembre è derivato principalmente dalla nebbia e dalla brina, nochè dai due blandi passaggi perturbati del 21-22 e del 26.
A riprova dell'indiscusso dominio anticiclonico e dei numerosi eventi di foehn, il regime eolico di novembre è quasi interamente ripartito nelle direzioni fra N e W. I quadranti orientali appaiono quasi spenti, sia per l'assenza di perturbazioni atlantiche, sia perchè l'iniezione di aria fredda non è mai avvenuta dalla porta della bora, se non sporadicamente. Si contano due giornate ventose, la raffica massima, registrata il 22, ammonta a 43,5 km/h.
L'eliofania giornaliera media di novembre 2024 ammonta a 7,60 ore, e, il relativo grafico di dettaglio, ci fa comprendere l'evoluzione del tempo. La presenza anticiclonica nella prima decade permette inizialmente un buon soleggiamento, ma poi via via le nebbie prendono il sopravvento, divenendo a tratti persistenti, come nei giorni 7 e 8. L'inserimento di aria da est durante la seconda decade permette una ripresa del soleggiamento, che culmina con le giornate favoniche all'inizio della terza decade, prima del brusco ridimensionamento dovuto alla copertura nuvolosa degli ultimi giorni di novembre. In totale, si contano 15 giornate con nebbia.
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