MARZO 2023

Continua l'agonia idrica

1-8: Strascico d'inverno

Marzo esordisce con la configurazione instauratasi sul mar Mediterraneo a fine febbraio, ovverosia con una spirale perturbata che, ruotando attorno al centro di bassa pressione semi-stazionario posizionato sul Tirreno, risale la Penisola, arrecando nevicate consistenti in appennino e pioggia al di sotto dei 300 metri, con al più qualche coraggioso fiocco fradicio fino alle pedemontane in serata. Nei giorni seguenti, anche questo strascico d'inverno si riassorbe, in favore di un tempo più soleggiato e giornate primaverili, caratterizzate da valori massimi stabili attorno a +15°C e minime ancora un po' freddine.

Lo splendido TLC Mediterraneo del 1 marzo

Poca neve a quota 1300 mt

Rocca d'Olgisio al crepuscolo

9-15: Alternanza tra veloci fronti atlantici e rimonte anticicloniche

La destrutturazione del Vortice Polare, in Italia, non produce gli effetti sperati, e il riversamento di aria fredda in Atlantico è causa della risalita dell'anticiclone subtropicale nordafricano, il quale è responsabile del superamento della soglia di +20°C sabato 11, nonchè dell'ingresso di tiepidi venti favonici in area padana. Il dì seguente si presenta anch'esso con tempo stabile e soleggiato, ma è alle porte un cambiamento. Martedì 14 transita una nuova, rapidissima perturbazione, la quale, nel corso della notte, dispensa qualche millimetro di pioggia, prevalentemente a carico dei rilievi prealpini lombardi e dei versanti tirrenici peninsulari, ma già dal mattino il tempo va aprendosi, e il dì seguente si presenta con vivaci raffiche favoniche che asciugano quel poco che era precipitato. I soli 3 mm caduti il 14 marzo si trovano a fare i conti, infatti, con un'umidità realtiva minima del 12%, vento fino a 47 km/h e un punto di rugiada in crollo fino a -13°C, il tutto condito da cielo sereno e temperatura fino a +17°C.

Ca' di là

Il monte Rosa in una giornata favonica

16-31: Importanti oscillazioni termiche accompagnate da vivace ventilazione

L'irruzione favonica inietta aria molto secca e non così mite, e ciò consente, a dispetto di isoterme comunque non fredde nemmeno in quota, una nuova vertiginosa discesa delle temperature minime notturne, le quali si riportano su valori negativi, e il 16 si toccano -1,7°C, un valore di tutto rispetto per questo periodo dell'anno ma che non ha nulla a che vedere con le gelate tardive della scorsa primavera. Fa seguito una nuova distensione del getto atlantico, sempre a latitudini elevate, e sull'Italia torna a distendersi un campo anticiclonico con prevalente componente oceanica che favorisce una nuova ripresa delle temperature e assenza di precipitazioni. Sabato 25 trascorre all'insegna di tempo soleggiato e ventoso, e si toccano +23,8°C, un valore consono della prima metà di maggio. Ma il giorno seguente si fa strada una profonda ondulazione del getto, che inserendosi sul nord Italia attiva una linea di instabilità, talora a carattere convettivo e temporalesco, che da ovest verso est riporta un po' di pioggia anche in pianura, lasciando ancora una volta completamente all'asciutto il Piemonte. Il modesto accumulo pluviometrico è prontamente spazzato via all'inizio della nuova settimana, quando un episodio di Favonio alpino impetuoso abbatte nuovamente i tassi di umidità relativa, portandoli diffusamente sotto il 20%.

Aria di primavera

Tra Val Chiarone e Val Tidoncello


Bilancio

A dispetto delle tendenze delineate dai modelli fisico-matematici, le quali lasciavano sperare in un mese di marzo fresco e piovoso, abbiamo assistito ad una persistenza quasi incontrastata di strutture anticicloniche che hanno inibito la discesa di latitudine delle perturbazioni in arrivo dall'Atlantico. Mentre buona parte d'Italia ha osservato il ritorno di condizioni tipicamente primaverili, il nord-ovest è rimasto in ombra pluviometrica rispetto a tutti i passaggi, osservando frequenti fenomeni di Foehn alpino a fronte di sole 3 modestissime occasioni piovose. Nel momento in cui ci si attenderebbe l'opposto, stiamo osservando come conseguenza di questa interminabile siccità una continua riduzione della portata dei fiumi e dei livelli idrometrici lacustri, nonchè un innevamento su valori dimezzati rispetto alla norma climatologica. Nel complesso, marzo 2023 chiude con una temperatura media di +10,28°C, ben +1,78°C oltre la norma, mentre la pluviometria, ancora una volta decisamente sottotono, fa registrare un totale di soli 15,9 mm, un accumulo esiguo. Gli estremi termici mensili minimo e massimo vengono toccati, rispettivamente, nei giorni 16 (-1,7°C) e 25 (+23,8°C). La nebbia si è manifestata in due episodi, mentre i giorni con raffiche superiori a 30 km/h ammontano a 6. Ci chiediamo tutti quanto ancora debba durare questo periodo eccezionalmente siccitoso: forse, con la fine del dominio del pattern di ENSO negativo (Niña) e la sua successiva inversione prevista per i prossimi mesi, potremmo finalmente osservare un cambio di circolazione ed un ritorno a condizioni più piovose. Se così non fosse, prepariamoci ai problemi di approvvigionamento idrico.

Temperature medie (°C) Prp (mm)
+3,37 +17,33 +10,28 15,9
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