LUGLIO 2023
In una calda terra di mezzo
1-8: Avvio tranquillo con qualche temporale
Il mese centrale della bella stagione incomincia con una configurazione che vede un'area depressionaria di ampio respiro interessare l'Europa settentrionale, mentre sui paesi mediterranei scorre un flusso mite ed umido da ovest che pilota qualche impuso instabile responsabile della genesi di alcuni sistemi temporaleschi qua e là per la Pianura Padana. In particolare, nei giorni 4 e 5 luglio, due grossi temporali generatisi sulla pianura occidentale del vicino Oltrepò Pavese si sviluppano a supercelle, provocando violenti downburst e grandinate, con accumuli che, specie il 5, hanno raggiunto i 50 mm in pochi minuti a Broni (con un rate massimo di 975 mm/h!!!); noi, come da regola, non siamo stati coinvolti.
9-12: Prima forte ondata di caldo afoso
Lo sprofondamento del getto a ovest del continente europeo, fatto probabilmente imputabile ad una caduta dell'indice NAO, ci ha esposti alla porzione ascendente delle correnti, le quali hanno sortito due effetti: come una pompa di calore, tale circolazione ha inviato masse d'aria caldo-umide verso l'Italia, favorendo anche un'espansione dell'anticiclone subtropicale nordafricano, il quale ha aggiunto l'azione di compressione di tale massa d'aria, accelerandone il riscaldamento. Questa dinamica ha condotto ad un brusco rialzo della temperatura su tutta l'Italia, caldo reso ancor più fastidioso dagli elevati tassi di umidità relativa (non inferiori al 40% anche in pieno giorno), e lunedì 10 luglio vengono così raggiunti +37,2°C, conditi da una percepita di 44°C! Il dì seguente vengono nuovamente raggiunti i +37,2°C, ma con un tasso di umidità più contenuto e condizioni più sopportabili. Il 12 una più pronunciata ondulazione mobile del Getto attraversa il nord Italia, provocando un calo dei geopotenziali e forti contrasti termo-igrometrici in sede alpina: ne derivano eccezionali grandinate oltralpe, ma anche su alto Piemonte e alta Lombardia. Aria un po' meno calda si riversa sulle restanti regioni settentrionali, e, complice una discreta nuvolosità, le temperature massime rientrano, a fronte però di minime eccezionali (+23,9°C). Ma il vero break arriverà il giorno seguente...
13-20: Breve break e nuova ondata di caldo
Il vero cambiamento del tempo si manifesta il 13 luglio, con il riversamento dell'aria fresca su tutto il bacino padano e con temporali sparsi, più organizzati a nord del Po, dove si manifestano importanti grandinate con chicchi di grosse dimensioni. Il calo termico resta però confinato alle regioni settentrionali, mentre al sud prosegue senza tregua l'eccezionale ondata di caldo, con valori ovunque sopra i +35°C alle quote inferiori, e diffuse punte superiori a +40°C, specie in Sardegna, Sicilia e Puglia. Venerdì e sabato osservano temperature relativamente contenute (ma con minime comunque oltre i +20°C e massime oltrei +30°C) grazie a qualche fenomeno sparso e a un cielo non proprio pulito, ma da domenica inizia la seconda forte ondata di caldo. Vengono raggiunti i +45°C in Sardegna, mentre Roma riscrive il proprio record piazzando un incredibile +42,9°C. Il nord resta leggermente più a margine dell'anticiclone, risentendo talora della marginale influenza della vasta depressione nord-europea: lungo la linea di contatto tra le due diverse strutture bariche si generano intensi sistemi temporaleschi che causano importanti danni sulle Alpi, specie in Trentino, dove l'abbattimento di interi ettari di boschi da parte delle raffiche è stato localmente assimilabile a quello causato dalla tempesta Vaia. In Emilia-Romagna si registrano le temperature maggiori, con diffusi +38°C a partire da lunedì 17 (+36,6°C qui), e per le giornate di martedì e mercoledì le previsioni non erano affatto buone, ed indicavano la concreta possibilità di infrangere quota +40°C. Invece, tale soglia non è stata raggiunta e neppure avvicinata, tanto che queste due giornate sono addirittura risultate meno calde rispetto a lunedì, almeno in zona. Ciò è stato dovuto all'umidità, la quale ha annebbiato i cieli in quota, filtrando parte della radiazione solare, ma al prezzo di un'afa insopportabile che ha fatto registrare punti di rugiada elevatissimi su tutto il nord Italia, nonchè una temperatura percepita (heat index) di ben +48°C, ovverosia di ben 4°C superiore a quella già assurda di due settimane fa. Sebbene sia solo un valore indicativo, è probabile che qui non sia mai stato raggiunto nella storia recente, e tanto meno durante la scorsa estate, quando le stesse temperature occorrevano con tassi di umidità nettamente inferiori. Grazie a qualche refolo serale di Marino, mosso dalla depressione d'oltralpe, l'alessandrino, il pavese e parte del piacentino godono di serate vivibili e non da sauna.
21-31: Piove dappertutto, e all'ultimo...anche da noi!
Già dalla sera del 20, i temporali si estendono a buona parte delle pianure lombarde, e al mattino seguente un fronte temporalesco coinvolge un po' tutta l'area padana (saltandoci come da regola), con qualche fenomeno anche violento. Il calo termico è piuttosto marcato a tutte le quote, e finalmente viene posta fine, quantomeno sulle regioni settentrionali, alla forte calura dei giorni scorsi. Dopo una pausa domenicale (eh sì, anche il maltempo ha il giorno di pausa) da lunedì riprendono i fenomeni, dapprima sull'alta Lombardia, poi, martedì, si estendono fino al Po, ma nuovamente ci lasciano tagliati fuori. A fine mese, le stazioni del piacentino si trovano ancora con il pluviometro impolverato, mentre già a pochi chilometri verso nord si contano i millimetri di pioggia a decine, se non a centinaia! Non solo, ma mentre nelle zone colpite si osserva un periodo di moderato sottomedia, da noi le raffiche in uscita dai sistemi temporaleschi e la nuvolosità persistente anche di notte ci provoca altre fastidiose notti sopra i +20°C, con afa ancora fastidiosa. Proprio la sera di martedì 25, però, quando ormai le speranze erano state riposte, un temporale generatosi sul pavese viene sospinto verso est dalle correnti portanti, investendo tutta la pianura piacentina e dispensando, in pochi minuti, generosi accumuli. Il rate aggiunge i 134 mm/h, superando i 200 su alcuni tratti della provincia, e gli accumuli spaziano dai 17,5 mm locali ai quasi 30 delle zone più colpite. Il temporale è stato preceduto da intense raffiche di vento (76 km/h) e da frequentissime fulminazioni, queste ultime però sono rimaste concentrate perlopiù entro il cumulonembo. Da appuntare anche un discreto accumulo di grandine al suolo, con chicchi fortunatamente di piccole dimensioni. Sebbene la stazione abbia registrato accumuli per oltre mezz'ora, le precipitazioni si sono concentrate in pochi minuti, ma essendo anche di tipo solido hanno impiegato un po' di tempo a fondere nel cono del pluviometro. Soddisfacente, comunque, che alla fine dell'evento il pluviometro manuale e quello della Davis registrassero lo stesso identico accumulo: ciò significa che, nonostante la grandine e le forti raffiche dovute al downburst, gli strumenti di rilevazione sono precisi e la stazione meteo è fissata su un impianto stabile, che resiste alle vibrazioni provocate dalla grandine e che quindi impedisce precoci scatti delle bascule che andrebbero a sovrastimare l'accumulo e il rate. Gli ultimi giorni trascorrono con condizioni di caldo afoso via via crescente, a dispetto di un cielo di un azzurro vivido, punteggiato solo da qualche bianco cumulo.
Questo chicco di grandine enorme rappresenta il nuovo record europeo, stabilito a Pordenone il 25 luglio
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Bilancio
Niente da fare: sconcertante come quest'anno, nonostante le innumerevoli occasioni temporalesche, i mesi di giugno e soprattutto luglio siano trascorsi quasi a secco sulla nostra piccola porzione di territorio. Senza considerare le occasioni minori, diffuse ed abbondanti precipitazioni fin sulle zone limitrofe sono occorse nelle fasi del 3-6 luglio, 12-14, 20-22, 24-25 (concretizzata in extremis) e infine 30, per un totale di 13 giorni con estesi fenomeni temporaleschi solo sulle province limitrofe. Questo ha comportato accumuli compresi tra 250 e 350 mm sulla pedemontana prealpina dalla Brianza al Garda e almeno 100 mm a nord della linea Novara-Mantova. Così tanti peggioramenti inseriti in un contesto complessivamente più caldo del normale hanno prodotto anche parecchi danni e disagi, soprattutto collegati alle raffiche di vento e alle dimensioni della grandine, quindi sotto certi aspetti è stato un bene essere risparmiati, tuttavia la nuvolosità e la ventilazione ad essa collegate sono state responsabili di numerose notti tropicali tanto quanto le sono state le due ondate di caldo, mentre le zone interessate dai rovesci hanno potuto quantomeno beneficiare di frequenti refrigeri, sebbene di durata effimera. Allargando lo sguardo all'intero comparto europeo, si delineano le due figure che lungo la linea di contatto fra loro hanno innescato tali fenomeni spesso distruttivi: sull'Europa settentrionale ha spadroneggiato una vasta circolazione depressionaria semi-stazionaria responsabile anomalie negative e di una circolazione autunnale dalle Alpi verso nord, mentre il comparto Mediterraneo è stato più volte oggetto di forti ondate di caldo causate dall'espansione dell'anticiclone nord-africano, condizioni che hanno assunto caratteristiche di eccezionalità per intensità e persistenza al centro-sud. Noi, relegati ai margini settentrionali di queste temporanee scaldate, ma al contempo evitati dai principali sistemi temporaleschi, abbiamo sofferto anomalie positive notevoli, con condizioni peraltro spesso afose e calo termico notturno frequentemente inficiato. A conti fatti, il mese chiude con +26,33°C (anomalia di +2,43°C), con estremi mensili di +14,7°C toccato il 7 e +37,2°C registrato il 10 e l'11, mentre annovera ben 14 notti tropicali, di cui la più calda è quella del 12 con +23,9°C di minima. Il giorno più caldo è stato l'11 luglio, con +30,81°C, seguito a breve distanza dal 19 (+30,3°C). Degna senz'altro di menzione la temperatura media della decade centrale di luglio, ben +28,41°C. Sotto l'aspetto pluviometrico, invece, solo 4 giorni hanno presentato precipitazioni, tuttavia si è trattato per lo più di veloci bagnate non rilevabili dalla stazione, e l'unico giorno con più di 1 mm di accumulo risulta essere il 25 grazie al forte temporale serale che ha riversato 17,5 mm. Accumulo mensile dunque a quota 17,8 mm.
Temperature medie (°C) | Prp (mm) | ||
+19,64 | +32,66 | +26,33 | 17,8 |
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