OTTOBRE 2023
Metà estivo, metà autunnale
1-14: Clima ancora estivo
Ottobre eredita l'impianto circolatorio che ha spadroneggiato durante tutto il mese di settembre: ampie depressioni bloccate in oceano e sull'egeo, intermezzate da un promontorio anticiclonico di matrice nord-africana fisso sull'Italia. Il tempo si mantiene così sempre caldo e soleggiato. In particolare, la prima intensa ondata di caldo tardiva iniziata in settembre e culminata il primo di ottobre ha osservato un anticiclone con asse disposto da SW verso NE che abbracciava interamente il nord Italia, con elevate altezze di geopotenziali e altrettanto alti valori di pressione al suolo. Oltre all'elevatissima compressione adiabatica, tale asse consente di direzionare al meglio il ramo ascendente del getto verso le nostre regioni, permettendo l'aspirazione da sud di aria molto calda. Ciononostante, il culmine di questa prima fase ha portato i termometri a soli +29,1°C, e la successiva caduta dei geopotenziali (e quindi il conseguente lieve rientro termico) ha disilluso dalla possibilità di scrivere i primi +30°C di sempre a ottobre. Ma, in tempi di riscaldamento globale, mai dire "mai" quando si parla di record di caldo. Sul finire della prima decade, infatti, l'ennesimo affondo depressionario al largo delle Azzorre ha favorito la risalita di un nuovo intenso promontorio altopressorio sull'Europa occidentale. A differenza della configurazione precedente, tuttavia, in questo caso le diverse figure bariche hanno osservato una disposizione molto più slanciata in senso meridiano, cosicchè il ramo ascendente della Jet-stream ha interessato la Francia occidentale, dove l'ulteriore azione favonica dovuta ai Pirenei ha causato punte fino a +35°C su diverse regioni del paese. L'Italia, invece, si è trovata investita dalla corrente discendente: al nord-ovest, in particolare, l'elevatissima compressione adiabatica ed un leggero contributo favonico hanno consentito di sbaragliare la classifica dei record di caldo di ottobre, praticamente su tutta la pianura. I precedenti appartenevano al 24 ottobre 2018, ma in quel caso le isoterme a 850 hPa erano di circa +15°C, ed il tratto di pianura interessato si limitava alla fascia lombarda ed emiliana occidentale poichè era una dinamica pienamente favonica. Oggi la faccenda è totalmente diversa: l'anomalia è stata molto più duratura, i +30°C sono stati raggiunti pressochè ovunque a quote di medio-bassa pianura, e i valori di umidità sono stati di gran lunga superiori, tanto che il punto di rugiada della massa d'aria si è assestato vicino ai +20°C, da estate piena. Ottobre 2023 ha così spodestato la concorrenza, piazzando, nell'ordine, +32,2°C, +31,8°C e +30,2°C tra l'8 e il 10. L'interruzione di uno schema che si protrae con poche interruzioni da agosto arriva solo grazie ad un cambio di fase dell'MJO, che permette una discesa di latitudine del flusso perturbato atlantico sul comparto europeo. Dall'11 del mese fanno finalmente ingresso i primi cirrostrati, a sancire la fine del dominio anticiclonico, ma la strada da percorrere per tronare nella media è ancora molto lunga. La media dei primi 14 giorni è +19,96°C, valore tipico della prima metà di giugno, mentre non cade nemmeno una goccia di pioggia.
15-31: Rientro nella norma, con pattern tipico autunnale
Proprio a metà mese si risolve il lungo e caldo periodo anticiclonico: il transito di un asse di saccatura appena a nord delle Alpi permette l'inserimento di nuove masse d'aria sul comparto padano, dapprime tramite secchi ma relativamente freschi venti di foehn, ed in serata tramite l'ingresso della bora con raffica fino a 34 km/h nella notte sul 16. L'afflusso di aria più fredda si rivela piuttosto consistente, tanto che nelle prime ore della notte del 17 la temperatura scende a +5,4°C, calo poi ostacolato dall'ingresso di alcune nubi di medio-bassa quota. Tra il 18 e il 20, un'importante area depressionaria si approfondisce sul golfo di Biscaglia, portando le prime deboli piogge del mese (totale: 8,4 mm) e per un paio di giorni anche le massime si portano con decisione al di sotto della media. Tra il 23 e il 24 transita un'altra perturbazione, portando 18,8 mm complessivi, con precipitazioni più consistenti lungo il canale Savona-Bergamo e abbondanti lungo l'asse La Spezia-Verona. Il 25 è la prima giornata di nebbia diffusa e persistente per diverse ore, ed il 26 una nuova area depressionaria arreca dell'instabilità tra la sera e il giorno successivo. Il precedente richiamo sciroccale mite di basso livello favorisce l'insorgenza di alcune linee temporalesche, ed una di queste ci porta 4,3 mm in pochi minuti nella notte del 27, con accumuli tuttavia maggiori ancora una volta nelle aree circostanti, rispetto alle quali presentiamo un forte deficit idrico sia nel breve che nel lungo periodo. Ma proprio negli ultimi due giorni del mese, una vasta e profonda area depressionaria con perno sulla Francia meridionale attiva venti meridionali (più Ostro che Libeccio), responsabili della formazione di lunghe e stazionarie linee temporalesche autorigeneranti. La spinta della ventilazione ha favorito un maggior coinvolgimento del versante padano rispetto a quello ligure, ed una di queste linee è rimasta per diverse ore sulla Val Tidone, proponendo dalle 11.00 alle 18.00 fasi di pioggia moderata e intensa, nonchè 8 scrosci temporaleschi in successione, accompagnati da tuoni e lampi, che hanno permesso il mantenimento di elevati rain rate per diverse ore (fino a 105 mm/h, con più fasi oltre i 100): ne è conseguito, grazie a qualche ulteriore piovasco, un accumulo di 68,8 mm di pioggia, il che rappresenta il nuovo record giornaliero per questa stazione. Anche il resto dell'area padana, seppur in maniera mediamente meno consistente, ha osservato la prima importante cumulata dell'autunno. Ma non è finita qui, perchè dopo illusorie schiarite nelle ore notturne del 31, all'alba una lunghissima squall-line a capo del fronte freddo ha attraversato tutte le province del nord-ovest, regalando altri 13,2 mm con picco d'intensità di 102 mm/h, precipitazioni questa volta non soltanto accompagnate da fulmini ma anche da raffiche fino a 52 km/h. Dopo questa fase di severo maltempo, come se nulla fosse accaduto, è uscita una bellissima giornata di sole con cielo limpido e immacolato, e si sono così viste anche le Alpi nuovamente tinte di bianco.
Bilancio
Alberi e boschi ancora verdeggianti sono il frutto di un mese dai due volti, di cui uno decisamente anomalo. La facilità con cui è stata replicata l'anomalia della prima decade di gennaio, peraltro non più su una decade bensì su due settimane, è disarmante. L'8, il 9 e il 10 ottobre sono state tre giornate storiche, durante le quali sono stati raggiunti e oltrepassati i +30°C, valori eccezionali per il periodo. Il graduale abbassamento di latitudine del flusso delle perturbazioni atlantiche, tuttavia, ha permesso da metà mese il ritorno della dinamicità sul comparto euromediterraneo, con precipitazioni via via sempre più abbondanti. L'ultima di queste, proprio sul finire del mese, ha concesso una fase piovosa dai connotati più tipici dell'estate, con precipitazioni a carattere di temporale per diverse ore su gran parte del nord Italia. Da sola, quest'ultima fase ha portato 82,0 mm di pioggia, che costituiscono da soli il 17,5% delle precipitazioni complessive dall'1 gennaio al 31 ottobre. Nel complesso, dunque, ottobre chiude con una temperatura media di +16,73°C e un'anomalia di +3,73°C dalla media 1986-2015, superando ottobre 2022 di +0,06°C e guadagnandosi così il primo posto sul podio degli ottobre più caldi di sempre. Le precipitazioni, grazie al pesante contributo della perturbazione di fine mese, ammontano a 113,8 mm: un valore superiore alla norma, e mai come ore utile a rimpinguare le falde e i corsi d'acqua. Gli estremi termici mensili sono stati registrati l'8 con +32,2°C e il 17 con +5,4°C, mentre la giornata più piovosa è stata quella del 30 ottobre, con 68,8 mm. Nel mese, si contano 2 soli giorni di nebbia, 8 giornate di pioggia, delle quali 2 con fenomenologia temporalesca.
Temperature medie (°C) | Prp (mm) | ||
+11,30 | +22,79 | +16,73 | 113,8 |
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