Primavera 2024 - Piovosa o eccezionale?

Un'analisi obiettiva al di là delle sensazioni

Premessa

Per tutto il mese di maggio, diversi miei amici agricoltori non hanno fatto altro che chiedermi: "Ha gnamò finì da piòv? Spò pù andà ndi camp", quasi come se fosse colpa mia. In generale, la percezione collettiva è stata di una primavera piovosa come mai prima d'ora, per di più insolitamente fresca, ma ciò trova riscontro nei dati? Proviamo a capirlo tramite un confronto tra le misurazioni della mia stazione meteorologica Davis.

Confronto con gli anni passati

Di seguito ho proposto una serie di grafici che confrontano temperature e precipitazioni dei vari mesi delle ultime primavere, a partire dall'anno 2021. Si tenga conto che il triennio 2021-2023 è stato caratterizzato da precipitazioni generalmente molto scarse sulla nostra provincia, specialmente in primavera. Dalla fine di febbraio 2024 si è instaurato un pattern di stampo diametralmente opposto, contraddistinto da piogge frequenti e abbondanti. Questo radicale cambio di passo potrebbe quindi aver esacerbato il giudizio collettivo su questa stagione primaverile, per contrasto con quelle precedenti molto siccitose. Pertanto, successivamente procederemo a confrontare il dato di quest'anno con una serie storica un po' più corposa.

Marzo


Precipitazioni marzo

Temperature marzo

Il confronto con gli anni precedenti è davvero schiacciante. Nel marzo 2024 sono caduti ben 175 mm di precipitazioni, imparagonabili ai 16 mm del 2023, agli 11,7 mm del 2022 e ai soli 0,3 mm del 2021. Accumuli superiori a 1 mm si sono riscontrati in 14 giorni su 31, quasi la metà. Le sensazioni collettive trovano dunque riscontro nei dati. La situazione appare invece diversa per ciò che concerne le temperature: con un'anomalia positiva di +1,99°C, marzo 2024 si chiude come il più caldo dal 2021. Tale risultato è da imputare principalmente alla frequente copertura nuvolosa, come vedremo più avanti.

Aprile


Precipitazioni aprile

Temperature aprile

Sebbene a livello nazionale si è trattato di un mese avaro di piogge, ciò non si può dire per quanto riguarda buona parte delle regioni settentrionali. Le precipitazioni, sebbene circoscritte a poche giornate di pioggia (solo 6), sono risultate abbondanti e superiori alla media climatologica del mese. I 111,3 mm rilevati corrispondono quasi alla somma degli accumuli dei 3 mesi di aprile precedenti. Sotto l'aspetto termico, con uno scarto di +0,88°C, anche il secondo mese della primavera 2024 ha chiuso con una temperatura media superiore alla norma del clima 1986-2015, tuttavia occorre notare l'importante riduzione dell'anomalia rispetto al mese di marzo. Tale trend di attenuazione è ben visibile anche nell'andamento del mese, dove ad una prima metà dal sapore quasi estivo si è contrapposta una seconda parte quasi invernale, con due giornate in cui i valori massimi non hanno raggiunto i 10°C, con valori che non sono stati osservati neanche a marzo. Ciononostante, come emerge dal grafico, aprile 2024 risulta il più caldo degli ultimi quattro: questo perchè a dispetto dell'anomalia quasi trascurabile di questo mese, durante gli anni precedenti si sono osservate notevoli ondate di freddo in questo periodo, caratterizzate peraltro da gelate tardive che quest'anno non si sono verificate.

Maggio


Precipitazioni maggio

Temperature maggio

Siamo giunti al mese che è parso a tutti come il più umido in assoluto. Dal punto di vista delle piogge, anche in questo caso il dato conferma l'esperienza soggettiva. A differenza degli anni precedenti, in questo caso la partita era ben più complicata in quanto maggio non è mai risultato particolarmente secco nemmeno durante le annate più siccitose, piazzando accumuli sempre nell'ordine dei 50-80 mm; ciononostante, maggio 2024 ha letteralemnte sbaragliato la classifica, prendendosi il primo posto con ben 261,4 mm in 17 giornate di pioggia. Oltre a questo dato sorprendente a dir poco, c'è una novità: questa volta anche l'impressione di "mese fresco" trova riscontro nel dato oggettivo, difatti maggio 2024 si è chiuso con un'anomalia termica negativa di -0,42°C. Una piccolezza, ma quanto basta per far gridare la gente al gran freddo in un'epoca che ci sta abituando ad un clima sempre più caldo. Va tuttavia precisato che, poichè i mesi così piovosi tendono ad avere un'escursione termica giornaliera molto contenuta, la responsabilità di tale anomalia va attribuita quasi esclusivamente alle temperature massime, le quali in effetti sono risultate decisamente più fresche della norma. Sebbene, per esempio, maggio 2021 sia risultato più freddo di oltre mezzo grado rispetto al 2024, quest'ultimo ha avuto una media delle massime di +22,95°C contro i +23,07°C del 2021.

Una panoramica sull'intera stagione

Sul nostro territorio, la primavera si è chiusa quindi con 547,7 mm accumulati. Un valore esorbitante, specialmente se paragonato a quello degli anni precedenti. Si pensi che nell'intero 2022 sono caduti 475,5 mm di precipitazioni, di cui solamente 88,2 nel trimestre marzo-maggio. Il profilo termico evidenzia invece una tendenza curiosa, che tuttavia rispecchia quanto ci si poteva aspettare. L'importante anomalia termica di marzo, frutto di quella ancor più importante ereditata dal caldissimo febbraio (che è bene ricordare che si è trattato del più mite mai registrato su gran parte d'Europa, Italia compresa) è stata progressivamente smaltita nel corso delle settimane, fino all'inversione di segno a partire dalla metà di aprile. Al di là delle poche palesi configurazioni estreme, come quelle dagli effetti opposti verificatesi in aprile, la responsabilità del graduale smorzamento ed inversione dell'anomalia è da imputare principalmente alla frequente nuvolosità che ha interessato la primavera 2024 come diretta conseguenza di un pattern molto perturbato. La copertura nuvolosa, infatti, agisce come un coperchio, aumentando l'inerzia termica ed opponendosi alle forzanti che provocherebbero variazioni di temperatura. Questo effetto si può notare sia nel breve periodo, attraverso la riduzione dell'escursione termica giornaliera media, sia a lungo termine, tramite variazioni stagionali meno significative. Si pensi al 2014: anche quell'anno l'Italia settentrionale sperimentò condizioni simili, con precipitazioni molto frequenti che proseguirono per tutto l'anno. I mesi invernali risultarono incredibilmente miti, specialmente gennaio, mentre luglio e agosto chiusero con un'anomalia negativa, rendendo l'estate 2014 la più fresca del nuovo millennio. Nel dettaglio, le nubi hanno un elevato potere riflettente durante il giorno, impedendo così a gran parte della radiazione solare di giungere al suolo e riscaldarlo, mentre di notte agiscono come una serra, riflettendo la radiazione infrarossa in uscita dalla Terra e rispedendola alla superficie. Ne consegue, quindi, un progressivo accumulo di anomalia termica negativa durante il giorno, mentre di notte, al contrario, la mancata dissipazione del calore crea un divario positivo rispetto a quello che è il clima mediamente osservato. In inverno, tuttavia, le notti risultano più lunghe, e così c'è più tempo per accumulare un'anomalia positiva di notte rispetto a quanta anomalia negativa si può accumulare di giorno. Al contrario, in estate sono le giornate a risultare più lunghe, e così in presenza di nuvolosità costante sarà maggiore la quantità di radiazione riflessa di giorno rispetto a quella trattenuta di notte, e come risultato si avrà quindi un'anomalia negativa. Nei mesi primaverili ed autunnali, la durata del giorno e della notte si equivale, causando il bilanciamento di questi due effetti.

Tuttavia ricordiamoci che viviamo in un periodo sempre più caldo rispetto a quello che sono le medie di riferimento, e così un marzo che avrebbe dovuto risultare con un'anomalia debolmente positiva ha chiuso come molto caldo, un aprile potenzialmente nella norma ha fatto registrare un lieve scarto positivo, ed un maggio che sarebbe potuto essere molto freddo si è chiuso in realtà appena al di sotto della norma.


Anomalie mensili - si nota la progressiva riduzione

Confronto pluviometrico con gli anni scorsi

Andamento giornaliero delle anomalie

Una stagione molto piovosa o da record?

Sul fatto che si sia trattato di una stagione eccezionalmente piovosa in effetti c'erano pochi dubbi. Proviamo quindi a rispondere alla domanda centrale dell'articolo: è stata semplicemente una stagione molto umida o si è trattato di un vero e proprio primato? Per poter rispondere occorre estendere lo sguardo ad una serie storica di dati molto più ampia. Per farlo, ho scelto i dati della stazione meteo di Piacenza Collegio Alberoni, con la sua serie plurisecolare riconosciuta dall'OMM: dal 1872, solo una primavera ha superato il 2024 in termini pluviometrici, ed è quella del 2013, con 596,0 mm.

Ma quali sono state le cause di un regime pluviometrico così esasperato per tutti questi mesi? La risposta non è immediata, e passa attraverso la meticolosa analisi degli indici teleconnettivi atmosferici che regolano il tempo su scala globale. In modo un po' approssimativo, possiamo affermare che la causa principale è stata senz'altro l'enorme quantità (peraltro mai misurata prima di quest'anno) di acqua precipitabile in atmosfera, figlia di un'evaporazione molto intensa favorita dal recente salto in alto delle temperature globali, che hanno permesso all'atmosfera di contenere più vapore. Questo aumento generalizzato della temperatura è principalmente dovuto ad un periodo di ENSO positivo nella regione del Pacifico equatoriale, che ha prodotto importanti anomalie termiche delle acque superficiali che si sono poi trasmesse anche all'aria. Tuttavia, come tutta questa acqua precipitabile sia stata veicolata con costanza sull'Italia settentrionale è un'altra storia e richiederebbe una ricerca più approfondita.

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