SETTEMBRE 2024

Un vero inizio d'autunno

1-10: Autunno ai nastri di partenza

La calda estate, che nell'ultima decade agostiana sembrava non voler cedere il passo all'autunno, ci saluta il primo di settembre con l'ultima notte tropicale (la 41^ di tutto l'anno) e una massima da record su tutto il nord Italia. L'ultima stagione dell'anno esordisce così con estremi di +20,2/+34,4°C, ed una temperatura media di ben +26,76°C. Nei giorni successivi, tuttavia, incomincia il vero "rodaggio", ed anche la circolazione atmosferica delle medie latitudini riprende vivacità. La prima decade di settembre propone un tempo più perturbato sull'ovest del continente grazie ad una circolazione depressionaria che, seppur veicolando ancora masse d'aria clade, riesce a rompere definitivamente il tempo anche sull'Italia. L'isolato ciclone, incontrando ad est la resistenza di un anticiclone russo, rimbalzando nel golfo di Biscaglia, indugiando per circa una settimana prima di riprendere il suo cammino verso levante, e portando precipitazioni a più riprese. L'instabilità ricorrente inizia a limare significativamente le temperature massime, riportandole con gradualità entro i valori medi del periodo, mentre le minime rimangono ancora decisamente tiepide fino al 10, quando si ritorna sotto ai 15°C dopo ben 67 giorni.

11-15: Prima sfreddata artico-marittima

Con l'inizio della seconda decade, si incominciano a sentire gli effetti del crollo della zonalità sul comparto euro-atlantico e all'annessa maturazione di condizioni di blocco significative lungo la nostra longitudine. La ripartenza della goccia fredda verso est è così nuovamente stoppata, e riaggancia la circolazione generale proprio sull'Italia, favorendo lo sfondamento di una saccatura ricolma di aria artico-marittima. Prima cirri, poi cirrostrati, poi altostrati, altocumuli, infine stratocumuli, scandiscono secondo la più classica delle sequenze il conto alla rovescia all'arrivo del peggioramento meteorologico. Nella serata di mercoledì si formano i primi cumulonembi sull'alta Lombardia, che si organizzano in una strutturata linea di rovesci e temporali alla mattina del giorno seguente, portando un crollo termico e abbondanti piogge da nord-ovest verso sud-est su buona parte del settore padano centro-orientale. Ad ovest del Ticino, invece, si inserisce il Foehn, strappando lentamente terreno al mite e umido Scirocco. Nella notte di venerdì, grazie all'allontanamento del sistema depressionario, il cielo si rasserena permettendo un crollo della temperatura che ci porta sotto i 10°C appena prima dell'alba. Nel pomeriggio, invece, si attiva un moderato vento di Foehn che spazza il cielo, perdurando anche nella giornata di sabato e facendo crollare il punto di rugiada, limitando però la discesa della colonnina di mercurio nella notte. Con una componente molto più occidentale, questo vento ci interessa di nuovo nella giornata di domenica, grazie alla frenata del minimo di pressione che, stazionando tra Austria, Polonia e Cechia, porta nevicate in montagna ma anche devastanti inondazioni nella piana del Danubio.

saccello di san lupo piacenza
Tersa giornata di Foehn
val tidone san lupo piacenza
Il saccello di San Lupo

Ziano Piacentino

16-20: Seconda ondata di freddo

Dopo aver subito una battuta d'arresto in corrispondenza dell'Europa centrale, l'area di bassa pressione riprende a muoversi in senso retrogrado alla volta dell'Italia. Gli step tipici di un peggioramento sul nord Italia si ripetono ma con ordine inverso, una dinamica alquanto rara che vede dapprima inserirsi il vento da est e soltanto in un secondo momento l'attivazione delle piogge da stau sull'Appennino.

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